La crisi vocazionale che affligge il mondo del volontariato è ormai un argomento ben noto e dibattuto. Un dato che affligge anche un'organizzazione fondata sul personale volontario come la Croce Rossa Italiana. Una tendenza che colpisce anche il Piemonte, dove la CRI è presente in maniera capillare.
Per affrontare il problema, il Comitato Regionale CRI del Piemonte ha iniziato a sviscerare il problema, che si è rivelato essere di natura estremamente complessa.
Perché l'attività in Croce Rossa ha perso appeal? Quali sono i fattori che hanno influito sulla scarsa capacità di coinvolgere nuovi volontari? Quali errori sono stati commessi? In che modo altre associazioni hanno successo? Qual'è la strada giusta per noi?
Guardare quanto viene fatto all'esterno può essere fonte di ispirazione, ma deve essere un'azione accompagnata da un momento di autocritica serena per poter progettare il futuro.
Un progetto che si basa su due pilastri: il people raising ed il fund raising. Il fund raising è un aspetto che non deve essere osservato solo in funzione del lato esclusivamente economico, bensì deve essere usato come una sorta di ‘leva’ per spingere l'organizzazione verso una maggiore trasparenza verso chi decide di dare il proprio contributo: trasparenza che si traduce in una comunicazione veramente efficace.
La scelta di organizzare un convegno sulla comunicazione proprio nella giornata dell'otto maggio (Giornata Mondiale della Croce Rossa) ha voluto sottolinearne il ruolo cruciale.
A discuterne sono stati chiamati in occasione di questa giornata mondiale della Croce Rossa, giornalisti, esponenti del mondo universitario e tecnici. Tra gli intervenuti, la dott.ssa Antonella Mariotti del quotidiano La Stampa, La Prof. Sabrina Montagna, del Politecnico di Torino facoltà di ingegneria del cinema e dei mezzi di comunicazione, l'arch. Piero Manera della Federazione Radiotelevisioni - Gruppo rete 7, il dott. Gianluca Cravera, della Newton Management Innovatio, del Gruppo Sole 24 ore. A seguire gli interventi d Colum Brendan Alessandro, Donnelly, e quello di Marco Beltrametti della Croce Rossa Italiana.
Nel corso del convegno sono stati toccati numerosi aspetti relativi alla comunicazione, evidenziando quali sono i lati deboli della nostra azione: una comunicazione che è divenuta desueta, ridondante e non abbastanza accattivante, perciò non più in grado di catturare l'attenzione e di creare interesse. Tutto ciò, per quanto riguarda la comunicazione verso l'esterno. E verso l'interno? La ridefinizione della comunicazione verso l'interno deve modificare il proprio essere "mero strumento di informazione" per trasformarsi in sprone e collante verso gli obiettivi che l'Associazione si è posta: deve creare "cultura ed identità".
Cultura ed identità da formare attraverso la comunicazione interna ma anche attraverso la formazione: corsi, seminari, convegni ed eventi che nei prossimi mesi saranno affiancati da una piattaforma e-learning.
Le iniziative rivolte alla comunicazione online sono partite nel 2005 con la creazione di www. cri.piemonte.it , sito istituzionale del Comitato Regionale CRI (aoltre 1.600.000 contatti), affiancato da una newsletter mensile.
Nel 2009 nascono la WebTV, (disponibile sul sito regionale e sui nostri canali YouTube e Vimeo) il blog "PlusValenza" del Centro di Formazione CRI "Emilia Rossi" e gli account su Twitter e Flickr. Nel corso del convegno è stata presentata la pagina sul Social Network più affollato del momento, quello di Facebook.
Giugno vedrà la nascita di altre due iniziative innovative per il panorama di Croce Rossa in Italia: una web radio targata CRI Piemonte ed un podcast gratuito sull sito “Tunes Store” di Apple.
La sfida è già partita e altrettanto lo sono gli operatori addetti alla comunicazione. Richiederà l'impegno e la partecipazione di tutti gli oltre 21.000 Soci attivi del Comitato Regionale CRI Piemontese.
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