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Del seguente articolo:

Marzo - Maggio/2010 -
La Missione Umanitaria della Difesa
La portaerei Cavour è rientrata dalla Missione White Crane ad Haiti dopo quasi tre mesi di aiuti umanitari

La portaerei italiana “Cavour” ha concluso
la sua missione ad Haiti. La nave ha fatto rientro
lo scorso 14 aprile a Civitavecchia riportando in Italia
il Contingente italiano che era stato imbarcato
a La Spezia per la missione italiana denominata
“White Crane”, il soccorso alla popolazione di Haiti.
L’ammiraglia della nostra flotta, al comando del Capitano
di Vascello Gianluigi Reversi, aveva a bordo 882 militari,
tra cui la Task Force “Genio” dell’Esercito, personale
dell’Aeronautica e dell’Arma dei Carabinieri


L’Ammiraglia della Marina Militare Italiana era salpata il 19 gennaio scorso dal porto di La Spezia con destinazione Haiti e ha raggiunto le acque antistanti la capitale, Port au Prince, dopo soli 11 giorni di navigazione. Lungo il viaggio ha fatto due soste: la prima a Las Palmas (Isole Canarie) e la seconda a Fortaleza (Brasile) dove ha preso a bordo personale brasiliano, sanitario civile e militare. Questo nucleo di tecnici era composto da 13 medici, 14 infermieri, assistiti da un elicottero da trasporto.
Dopo due mesi di permanenza nella rada di Haiti, il bilancio del lavoro svolto dal Contingente militare italiano si può riassumere in alcuni dati essenziali:
- 12mila chilogrammi di generi alimentari trasportati dall’Italia e distribuiti alla popolazione;
- 36mila litri di acqua potabile distribuita ai bambini delle scuole;
- 176mila chilogrammi di medicinali forniti ai centri sanitari locali per la popolazione;
- 56 pazienti ricoverati sugli oltre 100 assistiti presso l’ospedale di bordo;
- 316 prestazioni mediche fornite;
- 63 sono stati i voli di soccorso medico effettuati a favore della popolazione per un totale di circa 150 pazienti trasportati;
- 11 i cantieri edili che sono stati completati dalla Task Force Genio dell’Esercito per oltre 12.000 metri cubi di macerie rimosse.
Il personale del Contingente proveniente da tutte le Forze Armate italiane, al comando del Capitano di Vascello Gianluigi Reversi, ha operato nel Paese martoriato con diversi compiti mettendo a frutto le molteplici capacità dei suoi componenti.
La portaerei Cavour grazie alla sua spiccata flessibilità si è dimostrata, a conferma di quanto accaduto, l’unico strumento capace di portare soccorso e trasferire in tempi brevi viveri e materiali di prima necessità, soprattutto in quelle aree in cui non sono praticabili approdi sicuri e strade di comunicazione. Dalla nave, dove è stato assicurato il compito di comando e controllo dell’intero Contingente, è stata assicurata una importante assistenza sanitaria sia a bordo nel proprio ospedale sia a terra nei posti medici avanzati.
Elicotteri della Marina Militare hanno distribuito gli aiuti umanitari alla popolazione haitiana effettuando anche rifornimenti per il supporto logistico a tutto il personale civile e militare impiegato a terra.
L’Esercito, rappresentato dalla Task Force Genio degli Alpini, oltre a rimuovere le macerie, sgomberare le strade dai detriti e demolire le strutture pericolanti, ha fornito assistenza sanitaria alla popolazione locale con i medici dell’Ospedale “Celio” all’interno del team medico della Portaerei Cavour.
L’Aeronautica Militare ha concorso all’assistenza sanitaria con il personale preposto all’evacuazione medica e ha fornito la protezione al personale operante a terra. I Carabinieri, in qualità di Polizia Militare, hanno svolto attività informativa e di consulenza legale al Comandante del Contingente.

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L’operazione denominata “White Crane”

In seguito all’evento sismico verificatosi il 12 gennaio 2010 nella Repubblica di Haiti il governo aveva predisposto l’impegno di un contingente militare interforze da inviare nell’area del sisma per concorrere alle attività di ricostruzione e di soccorso delle popolazioni delle zone colpite dal sisma.
Il 19 gennaio 2010 la Portaerei Cavour è partita dal molo Fincantieri di Muggiano e, dopo uno scalo a Civitavecchia per imbarcare derrate alimentari e aiuti umanitari, ha fatto rotta verso Haiti.
Qui ha sostenuto la Caritas di Haiti nella consegna di aiuti umanitari nel villaggio isolato di Baradéres, situato ad 80 chilometri a sud ovest di Porta u Prince, inviando due elicotteri della Marina Militare, un EH 101 ed un SH3D, con a bordo 1.300 chilogrammi di riso e di altri generi alimentari.
Il villaggio di Baradéres era già stato duramente colpito dall’alluvione dei primi giorni di marzo rimanendo isolato. Il Comandante del Contingente italiano, Capitano di Vascello Gianluigi Reversi, raccogliendo l’appello di Monsignor Pierre André Dumas, Presidente della Conferenza episcopale e della Caritas di Haiti, ha inviato i fucilieri del Reggimento San Marco e gli elicotteristi della Marina, per trasportare il carico utile al fabbisogno alimentare della popolazione locale. L’impiego degli elicotteri è stato indispensabile perché il piccolo centro era difficilmente raggiungibile per le pessime condizioni di viabilità.
Gli operatori tecnici del Contingente hanno anche effettuato un importante lavoro di verifica dell’agibilità di sessanta scuole di Pourt au Prince e provincia, organizzato da esperti della Task Force Genio degli Alpini e dei Vigili del Fuoco. Il lavoro di verifica è stato coordinato dalla Protezione Civile che, in assenza al governo haitiano, ha individuato le scuole da sottoporre a verifica statica.
Il lavoro dei tecnici dell’Esercito assieme a quello dei Vigili del Fuoco ha consentito alle autorità locali di avvalersi di un rapporto di consulenza specialistica in cui sono stati individuati i danni subiti dalle infrastrutture scolastiche locali e il tipo di intervento di cui avrebbero necessità. Dal 12 gennaio scorso, in seguito al sisma, le autorità locali avevano fatto interrompere le attività scolastiche per il rischio del crollo delle strutture pubbliche e private.
Valutare e verificare l’agibilità di queste strutture è stato quindi posto alla base della ripresa delle attività sociali e culturali del Paese; tutto ciò che non risultava agibile ha dovuto essere abbattuto e ricostruito, mentre è stato avviato il recupero delle strutture che non avevano subito grossi danni.


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