“In quell’angolo di mondo – ha dichiarato Francesco Rocca -Commissario Straordinario della Croce Rossa Italiana - si continua consumare una grande tragedia umanitaria.
Il terremoto devastante, le alluvioni, gli uragani e le epidemie stanno mettendo in ginocchio giorno dopo giorno Haiti.
La gente muore, la disperazione cresce, i volontari stanno intensificando gli sforzi, ma non è sufficiente. Il mondo non può dimenticarsi di questa gente e deve rispondere agli appelli di aiuto”.
La Croce Rossa Italiana prosegue con i suoi volontari nella attività di risposta all'emergenza colera e continua soprattutto la produzione di acqua potabile. Dall'inizio dell'epidemia ne sono stati distribuiti oltre quarantamila litri. I casi di colera accertati e ospedalizzati stanno per raggiungere le cinquemila unità.
Ad Haiti la situazione è sempre più drammatica e l’epidemia di colera continua a mietere vittime. La Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa parallelamente alle attività di trattamento della malattia, ha avviato per la popolazione una capillare campagna di informazione e prevenzione al fine di limitare il contagio: sms, linea telefonica gratuita, camion con altoparlanti, programma radiofonico. Sono almeno un migliaio i volontari specializzati che forniscono nozioni elementari di salute pubblica.
Due milioni di SMS sono stati inviati a persone che vivono in Artibonite e Port-au-Prince e 75000 haitiani hanno a loro volta risposto usando la linea telefonica gratuita messa a disposizione della popolazione.
La Croce Rossa Italiana continua il suo impegno diretto nell’isola all’interno del sistema globale di risposta all’emergenza attivato dal Movimento internazionale della Croce Rossa. Proseguono le attività dei volontari della Croce Rossa Italiana presso la ItRC ERU Base Camp di Port au Prince ad Haiti per far fronte all'emergenza sanitaria provocata dal colera. Dall'inizio dell'epidemia sono stati prodotti e distribuiti dalla CRI oltre 40.000 litri di acqua nelle zone interessate.
Secondo gli ultimi dati diffusi dal Ministero della Salute sarebbero quasi cinquemila i casi accertati e ospedalizzati. A Port au Prince iniziano a scarseggiare i materiali per la purificazione delle acque con i sedimenti. Il Ministero della Salute ha richiesto un supporto all'OMS e alle istituzioni ONG per almeno sei mesi, periodo minimo della risposta legata all'epidemia di colera.
Nei giorni scorsi quattro operatori della CRI si sono recati a Saint Marc e L'Estere, nell'area di Artibonite, che dista circa 100 Km dalla capitale haitiana, per effettuare la consegna di 6000 litri di acqua presso i Centri di Trattamento del Colera (CTC) recentemente attivati. Sono stati poi consegnati altri 3000 litri d'acqua e prodotti per la disinfezione dei sanitari a una scuola attigua al Base Camp a Port au Prince, un comprensorio scolastico gestito da suore italiane che accoglie circa 350 bambini provenienti da campi attendati.
Intanto la Direzione della Protezione Civile locale aveva innalzato al colore “arancione” il livello di allarme in vista dell'uragano 'Tomas' che si temeva dovesse colpire pesantemente le aree sud-ovest, sud e ovest dell’isola (dove si trovano anche le città di Port au Prince, Nippes e Grande Anse). Le prime precipitazioni con forti piogge e vento erano attese già dai primi di novembre. Le derrate alimentari immagazzinate per l’emergenza risultano abbastanza inflazionate ed è si aggrava la diminuzione della disponibilità di acqua in bottiglia. A tal proposito la Waterline CRI sta producendo ininterrottamente sacchetti di acqua che vengono stoccati nel proprio magazzino per sopperire alle eventuali esigenze del campo in caso di necessità.
Anche il Commissario Straordinario della CRI, Francesco Rocca ha lanciato un appello sia riguardo al continuo aggravarsi della situazione che per sollecitare tutti a non abbandonare il popolo haitiano.
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