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Del seguente articolo:

Novembre-Dicembre/2010 -
Il sostegno dello Stato per i danni da esondazioni
L'aiuto per le zone alluvionate del Veneto sarà “sostanzioso e immediato"
Carlotta Rodorigo

Questa è stata la promessa del Presidente del Consiglio in apertura della sua visita nel Veneto alluvionato dalle recenti piogge ed esondazioni. Il Capo del Governo era appena giunto in provincia di Verona, a Monteforte D'Alpone, da dove ha iniziato il sopralluogo nei comuni più colpiti dall'ondata di maltempo di questi giorni. Il sostegno economico verrà subito inserito nella Finanziaria, ha spiegato il premier, e, quanto alla proposta avanzata del governatore del Veneto Luca Zaia - che aveva ipotizzato di trattenere l'acconto Irpef sul territorio in modo da avere fondi immediati, il capo del governo ha assicurato che di questa operazione finanziaria “Non ce ne sarà bisogno”.
I soldi ci sono, ha confermato il leader del Carroccio, Umberto Bossi, che accompagna il premier nella visita, insieme al capo della Protezione civile Guido Bertolaso ed al governatore del Veneto Zaia. Bossi ha anche aggiunto di poter garantire l’intervento anche a nome del Ministro del Tesoro: “Con il mio amico Tremonti garantisco io”, ha assicurato il leader lombardo..
L'intervento di Berlusconi è stato però accolto con un certo scetticismo dal sindaco di Padova Zanonato: “Solo parole” sarebbe stato il suo commento. Parole pesanti sullo stato di degrado di alcune regioni sono arrivate anche dal Presidente della Repubblica riguardo al mancato rispetto delle regole che sono alla radice di molti disastri ambientali. Leggi che ancora non sono sufficienti e non si esprimono con chiarezza su cosa sia lecito fare o non fare riguardo alla tutela del territorio.
La visita del gruppo di Ministri nel Veneto alle zone colpite dai nubifragi era iniziata proprio da uno dei luoghi simbolo della devastazione dell'alluvione (sarebbero 35 i milioni di danni solo nel Comune di Monteforte), e si è poi conclusa a Padova.
L’incontro con il premier nel capoluogo della Regione era da giorni atteso da sindaci, amministratori locali e rappresentanti delle categorie economiche, che più volte avevano denunciato in qui giorni di essere stati lasciati soli.
“Non sono venuto prima per non disturbare i soccorritori”, è stata la risposta del premier, “ma abbiamo già avviato la pratica con l'Europa”, che potrà coprire parte dei danni. E lo Stato non si tira indietro, promette: “Domani a Roma la Protezione Civile si incontrerà con il ministro Tremonti e con il governatore del Veneto, Luca Zaia”.
Il Governatore del Veneto, dichiarandosi a sua volta soddisfatto dalle assicurazioni ricevute, ha voluto però sottolineare con una frase molto incisiva quale era il suo pensiero riguardo ai sostegni promessi e chiede subito i soldi per i primi interventi. Il giorno precedente Zaia aveva proposto che il gettito Irpef del Veneto fosse trattenuto nella regione. In seguito ha invece chiesto di privilegiare l'emergenza maltempo rispetto a quella di Pompei: “I soldi il Governo li deve dare prima al Veneto, poi a Pompei. Si possono fare tutte e due le cose, ma qui abbiamo mezzo milione di persone sott'acqua”.
Il premier ha quindi lodato i veneti, sottolineando che la popolazione del posto la riteneva capace di una reazione “vigorosa e immediata”. Ci sono stati scontri con le forze dell'ordine, che hanno sequestrato diversi striscioni. E il primo cittadino della città, Flavio Zanonato, non ha nascosto la sua delusione alla conclusione del vertice: “Impegni pressoché nulli, solo parole vuote. Ha parlato solo Berlusconi - riferisce - e noi no. Si è trattato soltanto di una piccola manifestazione alla quale abbiamo dovuto assistere. Non c'è una misura vera che sia stata annunciata”.
Le promesse dell’Esecutivo non hanno impressionato neppure il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli: “E' solo elemosina”, taglia corto. E avanza una proposta: “Il governo rinunci al Ponte sullo Stretto di Messina, che costerà 8 miliardi di euro gettati a mare per affrontare, subito, le criticità più acute casate dal dissesto, non solo aiutando chi ha subito i danni delle alluvioni ma mettendo in sicurezza il territorio italiano su cui insistono oltre 500 mila frane ogni anno”.
Per Enrico Letta il Governo è in ritardo e la Lega si nasconde. Il vicesegretario del Partito democratico chiede risposte concrete a partire “da una sospensione immediata dei tributi, per non soffocare aziende e famiglie già colpite dall'emergenza”. E giudica necessaria “una deroga al Patto di Stabilità per i Comuni delle aree alluvionate”.
“Emergenza sottovalutata”. Non sono mancate dure polemiche a causa della sottovalutazione dell'emergenza, il maltempo non dà tregua e continua a piovere e a nevicare in quota, oltre i mille metri. La Coldiretti ha comunicato che in totale sono 108 i comuni a rischio di alluvione, 41 quelli a rischio frane e 12 quelli in pericolo su entrambi i fronti. Le operazioni di soccorso e messa in sicurezza vanno inoltre in pesante rilento per l'inclemenza del tempo. Gravissimi i danni alle campagne, dove sono annegati oltre 150mila animali e sono andati persi interi raccolti di tabacco. Compromesse anche le coltivazioni di ortaggi come sono state pure distrutte serre e fungaie. Le perdite sono incalcolabili e un prima stima dei danni in totale è di circa un miliardo di euro.


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