Al CODAM Cri di Marina di Massa, l’Ispettorato Nazionale VdS in collaborazione con il Comando Generale della Guardia di Finanza, organizza corsi di formazione per specialisti di mare operativi sotto la sorveglianza delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera (Centralino per Soccorso in mare 1530
Le prove addestrative di elisoccorso per dispersi a mare sono state realizzate dai Volontari del Soccorso della CRI che hanno operato con il prezioso contributo dei militari della Guardia di Finanza. Fra le diverse specializzazioni che i volontari possono ottenere, quella che riguarda il soccorso in acqua è denominata O.P.S.A (Operatore Polivalente Soccorso in Acqua), e propone un’intensa formazione di circa 6 mesi, seguita poi da un periodo di affiancamento per l'abilitazione al soccorso di superficie. Ogni squadra è formata da tre specialisti (due in acqua e uno a terra). Terminato il corso base, per i Volontari che si sono preparati a questa attività si aprono ulteriori specializzazioni quali conduttori (per specifici mezzi nautici), sommozzatori, elisoccorritori e tecnici iperbarici. Ciascuna di queste specialità può inoltre indirizzarsi verso ulteriori campi operativi. L'ambiente acquatico nel quale il soccorritore viene impegnato è innanzitutto il mare, ma non mancano interventi nei laghi, nei fiumi o nei torrenti. In base a ciascun diverso contesto operativo è ulteriormente necessaria una specifica preparazione, per la quale sono nate apposite scuole di addestramento. La maggiore difficoltà per il soccorritore, oltre a quella di conseguire un'operatività altamente specializzata che lo abiliti agli impegni di un soccorso umano, immediato ed efficace in qualsiasi situazione ambientale di pericolo, è anche quella di mantenere il proprio organismo sempre adeguatamente in forma. Occorre la massima efficienza in qualsiasi momento, per salvare gli altri senza mettere a rischio la propria vita. Il Centro di Addestramento CRI di Massa Marittima è dunque un alto centro di formazione della CRI anche per i Volontari del Soccorso e accoglie, dopo un’idonea selezione, personale di tutte le componenti indicato dai diversi Comitati provinciali e locali e dai Centri di Mobilitazione distribuiti sul territorio nazionale. Sempre in questo centro sono stati gli istruttori della Guardia di Finanza che hanno tenuto il corso di formazione degli elisoccorritori e questo impegno addestrativo guarda - come già detto - verso ipotesi di stretta collaborazione nell'ambito dell'elisoccorso in mare. Le forze aeronavali della Guardia di Finanza L'attività di soccorso, seppure ausiliaria rispetto a quelle istituzionali delle Fiamme Gialle inerenti la tutela economico-finanziaria del territorio, del mare e delle frontiere, vanta vere e proprie eccellenze, di personale e mezzi. Il reparto Corsi di Specializzazione e Standardizzazione Aerea (CSSA) è la scuola per l'addestramento a tutte le forme di volo operativo e delle attività tecnico aeronautiche della Guardia di Finanza. La Scuola è collocata nel Reparto Volo GdF nell'aeroporto militare di Pratica di Mare, che è affidato al comando del Col. Pilota Maurizio Muscarà. Nella sua struttura operano novanta militari (piloti istruttori, tecnici, aerosoccorritori e operatori di bordo) e molti di essi costituiscono il corpo docente del Centro. La missione del reparto consiste nell'addestrare i finanzieri che hanno appena acquisito brevetti o specializzazioni, attribuendo loro le previste qualifiche operative. Successivamente ai corsi, gli idonei possono essere inviati presso le 15 basi aeree della Guardia di Finanza distribuite sul territorio nazionale dove si svolgono i compiti istituzionali in materia di polizia economico finanziaria e contrasto ai traffici illeciti. Il dispositivo di volo delle Fiamme Gialle prevede una flotta aerea e navale di circa 600 unità. I velivoli toccano un totale di 107 mezzi aerei, suddivisi tra velivoli biturbina da esplorazione a largo raggio (quali ATR42 MP, P180 AII, 166 DP1 ed elicotteri medi e leggeri come i modernissimi W139, A109 NEXUS), e gli altri, da più tempo in servizio, come AB412 HP, A109A II, NH500. Tutti questi mezzi sono distribuiti fra le 15 basi aree sul territorio nazionale. Le 492 unità navali, che dotano i 65 reparti navali, vanno dai pattugliatori d'altura da 51 metri, ai veloci guardacoste da 27 e 37 metri, in grado di operare in mare per diversi giorni e alle lunghe distanze. Seguono altre unità minori (per stazza ma non per importanza) dislocate per la vigilanza locale delle coste, del mare territoriale e delle acque interne. Dei 6000 finanzieri operanti nel comparto aeronavale, circa 750 sono specializzati del settore aereo mentre i rimanenti fanno parte del contingente di mare. La sinergia tra le strutture operative nel Codam Tosco Emiliano della Cri L'attività di ricerca e soccorso in mare - SAR (Search and Rescue) è istituzionalmente attribuita alle Capitanerie di Porto Guardia Costiera - il cui centralino telefonico nazionale per richieste di soccorso è il 1530 - e che opera con proprie unità avvalendosi pure, eventualmente, anche della collaborazione di altre strutture nazionali. In questo quadro la CRI ha innanzitutto un compito sanitario, che svolge attraverso operatori con varie qualifiche. Nell'ottica di una crescita qualitativa e dunque allo scopo di conferire ai propri volontari una maggiore preparazione, è nata un’idea di collaborazione con la GdF che potrebbe portare nel prossimo futuro alla realizzazione di un protocollo d'intesa da sviluppare eventualmente anche con altri Enti o Corpi dello Stato che già operano per la sicurezza in mare. Il corso sperimentale svoltosi a Massa Marittima, organizzato dall'Ispettorato Nazionale dei Volontari del Soccorso) ha l’obiettivo di perfezionare l'addestramento dei volontari CRI e, al contempo, di realizzare uno scambio con i soccorritori GdF che possa consentire un arricchimento del bagaglio professionale di entrambi, facendo soprattutto leva sulle loro specifiche caratteristiche collegate alla provenienza di ciascuno dei due settori. In quest'ottica la GdF ha fornito alle esercitazioni, oltre all’indispensabile mezzo operativo costituito dall'elicottero AB 412, un supporto addestrativo volto a consentire ai volontari della CRI di muoversi con disinvoltura ed efficacia nelle varie fasi dell'elisoccorso in mare. Tutto ciò per affrontare successivamente, una volta stabilizzato il naufrago, l'attesa del recupero e assicurare il suo trasporto a terra. La CRI ha contribuito all'arricchimento della preparazione dei soccorritori della GdF completandola con le proprie conoscenze sanitarie, in particolare con riferimento alle procedure di BLS (Basic Life Support). La sinergia così realizzata può evidentemente rendere il servizio di soccorso più efficace a 360 gradi. Sotto la direzione degli istruttori della GdF di Pratica di Mare, dopo una prima fase avvenuta nella prima metà dell’anno passato, il corso si è concluso nei mesi successivi effettuando una settimana di preparazione finalizzata all'esercitazione finale. In questa sede di studi preparativi, i Volontari del Soccorso hanno alternato momenti di studio ad altri di conoscenza degli equipaggiamenti e dei mezzi, applicazioni nell'esercizio fisico (corsa, nuoto, apnea e prove di acquaticità in acque libere, sia diurne che notturne, sopravvivenza in mare, tecniche di discesa e risalita su corda). In sede di esercitazione pratica, si sono cimentati in lanci dall’elicottero in acque marine, recuperi di naufraghi issati con verricello a bordo dell’elicottero (sia singoli che in coppia), in simulazione di abbandono fase di sopravvivenza, alternando il ruolo di vittima a quello di parte attiva del soccorso e operando sempre nel quadro di rigorose linee guida applicate dalla Guardia di Finanza. Questo scambio di posizioni ha consentito agli allievi la sperimentazione del soccorso in tutti i suoi aspetti, effettuando con questo sistema una formazione totale basata su una preparazione a 360 gradi. Le “Moto d'acqua” Questi velocissimi natanti a propulsore nascono da pratiche sportive in acqua negli Stati Uniti e, originariamente, al loro apparire venivano utilizzate come supporto tecnico o di soccorso per i surfisti. Le moto d'acqua, a partire dai primi anni del 2000 sono state poi adattate al servizio di primo soccorso e impiegate dalla CRI nelle procedure di salvataggio. Questo insostituibile mezzo di soccorso, nella sua estremità posteriore, ha la dotazione di una barella rigida o a materassino; dal punto di vista tecnico, presenta una serie di caratteristiche specifiche che la rendono estremamente versatile. Sia per la sua facilità di trasporto e utilizzazione, la rapidità, la riduzione dell'equipaggio a due soli membri che per la sicurezza, la stabilità e l’agevole ripristino dell'assetto di navigazione in caso di rovesciamento. La sua capacità di azione è massima anche in ridotti specchi d'acqua interdetti ad altri mezzi. Tali qualità rendono la moto d'acqua strumento perfettamente idoneo alle attività di monitoraggio della costa, vigilanza, soccorso, assistenza durante manifestazioni sportive, surf o vela che possano essere. Il soccorritore su moto d'acqua si forma con uno specifico addestramento articolato sulle due figure del conduttore e del soccorritore, che ha per presupposto la titolarità della patente nautica.
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