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Del seguente articolo:

Febbraio - Marzo/2011 -
I campi della Croce Rossa
Antonini, progettare una tendopoli nell'emergenza

La scelta dell'area da destinare a una tendopoli e la sicurezza di cui deve essere rigorosamente dotata sono elementi fondamentali per l'allestimento di un ricovero immediato da destinare a popolazioni colpite da calamità di ogni genere. Chi parla è Roberto Antonini, Delegato Nazionale per le attività di emergenza della Croce Rossa Italiana. La sua è una forte esperienza che nasce sul campo ed è il responsabile di tante tendopoli che vengono spesso realizzate soprattutto in tempo reale


“Nell’emergenza non c’è spazio per le improvvisazioni – spiega Roberto Antonini – e tutto deve essere accuratamente calibrato e programmato sulle necessità reali che si presentano a volte anche istantaneamente”. Nell’avviare il suo discorso Antonini premette però che, lavorando soprattutto sul territorio italiano, “deve esser innanzitutto chiaro, che le amministrazioni comunali dovrebbero avere già pianificato la scelta dell'area idonea per allestire una tendopoli in caso di necessità urgente”. La tendopoli anche se struttura temporanea, deve essere una soluzione rapidamente praticabile per fare fronte a una qualsiasi emergenza: smottamento, frane, alluvioni e, ovviamente terremoti, tutte situazioni che impongono quasi sempre di dare alle persone un immediato ricovero che deve comunque essere una garanzia per coloro che vi vengono ospitati. E proprio la sicurezza è un altro elemento fondamentale nell'allestimento di una tendopoli. “L'area deve avere un perimetro delimitato, deve essere circoscritta - spiega Antonini - gli accessi devono essere controllati: chi entra e chi esce deve essere identificato, non devono entrare estranei. Tutto per una questione di sicurezza degli stessi occupanti. E ogni campo è dotato di un 'focal point', la segreteria, dove tutti possono rivolgersi per avere informazioni di ogni genere”. “L'area potenzialmente utilizzabile per allestire una tendopoli deve rispettare dei parametri essenziali -continua Antonini - prima di tutto deve avere accesso all'acqua, perché altrimenti bisognerebbe portarla con le autobotti e complicherebbe la situazione. E ancora deve avere anche facile accesso all'energia elettrica, fondamentale per l'illuminazione del campo stesso, per il funzionamento dei potabilizzatori e dei generatori. Importante anche l'accesso alla rete fognaria e quello alle aree e strade circostanti”. “Altro elemento molto importante - evidenzia ancora Antonini - è che l'area scelta deve essere esente da rischi: nelle vicinanze non ci devono essere elettrodotti o gasdotti, fabbriche o stabilimenti di alcun genere, non ci devono essere tralicci o antenne, perché pericolose come non devono sorgere vicino a ex discariche bonificate o a depositi di materiale infiammabili”. “Nella valutazione - aggiunge Antonini - è importante anche tenere conto che l' area non sia in prossimità di rilievi, rocce o terreni suscettibili a frane o smottamenti e non ci devono essere dighe o condotte nelle vicinanze. E ancora la tendopoli deve essere protetta dai fenomeni meteorologici come le forti piogge, trombe d'aria e altro”. La tendopoli deve poi essere organizzata, divisa in diversi settori. “Vengono montate le tende anche per la mensa e la cucina - spiega - viene organizzata l'area per i servizi igienici, docce e lavandini. La proporzione è un bagno per ogni 5 persone e una doccia ogni 25 -30 persone, in più calcoliamo un uso dai 7 ai 20 litri d'acqua al giorno a persona. Vengono anche allestiti i settori sociali e ricreativi, importanti per l'aspetto psicologico degli ospiti. Non devono mancare poi le aree didattiche per i bambini, - evidenzia ancora - come anche la tenda per l'infermeria con un medico presente per tutte le necessità che possono insorgere. Possono essere previsti, ma non sempre, anche settori per le lavatrici, dando quindi la possibilità di lavare gli indumenti e per noi volontari anche un settore allestito come magazzino per custodire tutto il materiale necessario per gli abitanti del campo”. Le tendopoli vengono suddivise in moduli, ogni modulo è formato da sei tende per ospitare un totale di circa 50 persone, vengono creati passaggi e stradine e sempre per ragioni di sicurezza vengono studiati ed esposti i piani di evacuazione che gli ospiti devono assolutamente conoscere e provare: “gli abitanti della tendopoli devono sapere che in caso di un'emergenza all'interno del campo, al suono della sirena devono recarsi immediatamente al punto di raccolta programmato - prosegue Antonini - e per questo vengono effettuate anche delle esercitazioni. E in caso di incendio ogni tenda è munita di un estintore”. La tendopoli, inoltre, deve ricreare, anche se solo momentaneamente, una situazione di convivenza e soprattutto deve far sentire le persone a casa, vengono create aree per gli animali domestici. “Non tutte le tendopoli sono munite di tale settore ma è comunque necessario - spiega Antonini - tenere conto del fatto che le persone sono affezionate ai propri animali e spesso c'è anche a disposizione il veterinario”. Un ultimo aspetto, ma non per questo meno importante degli altri, è 'non creare dipendenza': “È importante che gli ospiti della tendopoli vengano resi autonomi coinvolgendoli - sottolinea Antonini - nella vita del campo e farli sentire parte attiva dello stesso.


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