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Del seguente articolo:

Luglio-Settembre/2011 -
Salute
Depressione, malattia del secolo, 300 milioni di colpiti
Paola Gregory

La stima mondiale è che siano 300 milioni le persone col’pite dalla depressione. Nell’età fra i 15 e i 18 anni è la seconda malattia più debilitante. La depressione come flagello mondiale mobilita gli psichiatri e la loro società scientifica. L’allarme è raccolto dai 50 mila medici di famiglia. In passato, ministri come Girolamo Sirchia, eccezionale programmatore medico poi caduto in disgrazia e inquisito per presunte irregolarità precedenti al ruolo ministeriale, avevano stimolato i sanitari a diagnosticare e curare i malati di mente, superando l'esigua percentuale del 10% di soggetti trattati rispetto ai 13 milioni di persone bisognose di un check-up mentale. L'invecchiamento genera demenze, i giovani abusano di droghe e alcool, hanno comportamenti sessuali a rischio, cadono nell'anoressia, nella bulimia, nella tentazione del suicidio. In tanti siamo vittime dello stress e dell'ansia, di disturbi somatici, dell'insonnia. "Internet" ci minaccia nell'identità personale.
L'attacco di panico risparmia pochi. I mezzi di comunicazione di massa ci bombardano con cattive notizie: madri che ammazzano i figli e viceversa! Perfino piccole contrarietà ( troppo caldo o troppo freddo), oltre alle gravi (separazioni, divorzi) alterano l'equilibrio psichico. Ecco perché oggi le malattie mentali sono più diffuse di quelle corporee, ma non rivelate per pudore. Chi arriva al pronto soccorso, riceve una dose di valium, ed è rimandato a casa.
Tutto questo è analizzato in congressi e tavole rotonde quali Psichiatria e Mass Media. Riemergono i drammatici delitti consumati in famiglia, su cui i media hanno tenuto le telecamere puntate: 2700 ore solo per Cogne, (360 articoli sui giornali). Sono scesi in campo schiere di cronisti, diecine di "esperti" (o presunti) in cerca di visibilità o di incarichi legali. Tv buona, cattiva, morbosa, colpevolista o innocentista? E' un altro discorso. Il prof. Luigi Ravizza, psichiatra clinico dell'Università di Torino, traccia un quadro riassuntivo.

Perché questa escalation delle malattie mentali?
Siamo in una fase storica di sofferenza. Non si è più sicuri della sopravvivenza e della salute. Perciò aumentano le malattie della psiche, ansia e depressione. Non la depressione maggiore, endogena, dovuta a cause biologiche e ai neurotrasmettitori. Quella minore, conseguente ad eventi negativi esterni, a contrarietà e conflittualità personali e sociali: perdita del lavoro, disgregazione della famiglia, eventi carichi di forti emozioni e perciò fattori depressivi. Patologie minori, ma da non trascurare.
Che fare?
Cambiare la società? E' un problema più grande di noi. Bisogna informare la gente che questa patologia si può curare con i farmaci, con la psicoterapia e con le due metodiche combinate.
Ci sono patologie emergenti. Quali?
Sono legate non alla depressione e all'ansia, ma all'incapacità di controllare gli impulsi. Negli ultimi anni mi sono dedicato in particolare al gioco d'azzardo patologico, alla cleptomania, e al compulsive buying, la smania di comprare senza necessità. Dieci anni fa nessuno ascriveva queste forme alla sfera psichica. Oggi sono classificate come disturbi ossessivi-compulsivi: problema di salute pubblica e preoccupante fenomeno sociale.
Chi è il giocatore d'azzardo?
Chi cerca nel gioco un compenso alle frustrazioni, all'insicurezza. Costui ha bisogno di quantità crescenti di denaro per raggiungere l'eccitazione desiderata. Se tenta di smettere, lo fa senza convinzione. L'astinenza gli crea irrequietezza e irritabilità. Come avviene per la droga.
Quanti sono questi soggetti?
Secondo studi americani è il 3% circa della popolazione adulta. Altre indagini quantificano nell'11,2%. Uno studio italiano condotto a Firenze su giovani di 21-22 anni ha riscontrato una prevalenza del 9,8%. E' ora che la scuola e la famiglie intervengano. I video-poker hanno favorito una autentica epidemia gioco-dipendente tra gli adolescenti. Possono conseguirne comportamenti illegali, tentativi di suicidio. In ogni caso si falsa l'umore, si è indotti all'abuso di sostanze, in particolare alcool e cocaina. C'è il rischio di compromettere i patrimoni e i legami affettivi. La patologia del gioco investe i neurotrasmettitori della serotonina e della dopamina.
E' possibile la cura?
Le terapie ci sono e sono costituite dagli antidepressivi, che contengono appunto gli inibitori della serotonina, gli "SSRI".

Alcuni dati:

Il 10% delle donne in gravidanza e altrettante con un figlio fino a un anno soffrono di depressione, che è anche la principale causa di disabilità nella popolazione femminile nella fascia 15- 44 anni. Il 40% sono casalinghe, il 14,5% pensionati, il 12,1% impiegati, il 10,3% operai. Su 5,5 milioni di italiani che fanno uso di psicofarmaci, 3,7 milioni sono donne, 1,8 uomini. Il picco maggiore della depressione si verifica tra i 45 e 64 anni.
L'OMS ha rilevato che, nell'arco dell'anno, il 20% della popolazione, presenta uno o più disturbi mentali. Tra i più frequenti:
- disturbi d'ansia, soprattutto attacchi di panico e attacchi ossessivi-compulsivi, con una prevalenza che supera il 15%;
- forme depressive che colpiscono tutte le fasce d'età, con un tasso generale di prevalenza superiore al 10%;
- situazioni di co-morbilità, dove coesistono depressione e stati d'ansia;
- disturbi della personalità;
- anoressia e bulimia;
- psicosi schizofreniche, tra i più gravi disturbi mentali, con una prevalenza dello 0'5%;
- disturbi dell'età anziana;
- bambini e adulti colpiti da disturbi mentali nella prevalenza dell'8%.


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