La famosa tessera giornalistica che unisce i professionisti ed i pubblicisti andrebbe al macero e con lei nel dimenticatoio finirebbero i precetti deontologici che fanno capo ad articoli della Costituzione repubblicana, a quelli della legge professionale, a tutti i principi; verrebbero distrutte le ‘Carte’ come quella di Treviso, di Perugia, di Roma, sulla informazione e pubblicità, sulla informazione economica, dei doveri del giornalista, informazioni e sondaggi, il testo unico sulla privacy, l’autoregolamentazione TV e minori. I primi ad essere cancellati sarebbero i giornalisti dell’elenco pubblicisti che, anche se sottoposti ad una gavetta di due anni con articoli regolarmente retribuiti ed a un colloquio, si vedrebbero spazzati via, anche se in possesso di Laurea conseguita in una Università Statale. A lanciare l’allarme sono molti giornalisti. In una nota Gino Falleri vicepresidente dell’OdG Lazio e consigliere nazionale della Federazione chiarisce il pericolo “Gentili colleghe e cari colleghi, come avrete letto sui giornali c’è stato un tentativo di abolire l’Ordine dei Giornalisti. Tentativo che è restato per ora soltanto un tentativo. C’è, comunque, da tenere nella dovuta considerazione un emendamento introdotto all’articolo 29 della cosiddetta legge finanziaria, che suscita non poche perplessità e potrebbe essere la chiave per mettere la parola fine alla categoria dei pubblicisti, la cui nascita è datata 1877, e che allo stato attuale costituiscono il tessuto connettivo dell’informazione. In forza dell’emendamento rimarrebbero in vita gli Ordini per i quali è previsto l’esame di Stato (cui l’esame di idoneità professionale per accedere all’elenco professionisti sarebbe assimilato). I pubblicisti, a seguito della decisione dell’Ordine di Roma, dall’ottobre 2007 sostengono solo un colloquio, osteggiato inizialmente dai consiglieri nazionali. Al momento non si ha alcuna cognizione su cosa potrà accadere nei prossimi mesi. Per ovviare a possibili nuovi tentativi sia di abolire l’Ordine dei Giornalisti che di cancellare i giornalisti pubblicisti (cosa più che possibile poiché finora non si hanno notizie di interventi ufficiali di Fnsi e CNOG) è stata redatta una petizione che si può leggere e sottoscrivere, indicando qualifiche rivestite, collegandosi con il seguente sito: www.giornalisticalabria.it. Si ringrazia per l’attenzione e si inviano cordiali saluti.” I giornalisti si stanno unendo in una petizione a livello nazionale sul sito dell’Ordine dei Giornalisti di Calabria dove si trova un apposito spazio per raccogliere le firme e le motivazioni di ognuno al NO per l’abolizione.
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Quell’emendamento all’articolo 29 della cosiddetta ‘Legge di stabilità’ potrebbe causare un danno irreversibile alla stampa e alla informazione italiana. Il rischio è per i giornalisti che resterebbero senza alcuna tutela e l’informazione che così liberalizzata andrebbe nelle mani di chiunque che, senza esperienza o per fini non leciti, diffonderebbe notizie false senza timore d’essere censito www.giornalisticalabria.it
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