Il bilancio infortunistico del 2008 “pur nella drammaticità dei numeri”, “segna un incoraggiante record storico”. L’Inail nel suo rapporto annuale, diffonde i dati incoraggianti di un sensibile calo degli infortuni sul lavoro e delle drammatiche morti bianche registrando un -7,2% rispetto ai 1.120 dell’anno precedente. Il numero dei morti è sceso ai livelli minimi del dopoguerra, restando per la prima volta dopo il 1951 al di sotto dei 1200 casi l’anno. Il calo, tuttavia, non c’è stato per i lavoratori stranieri, tra i quali si è invece registrato un aumento (+2%) degli incidenti sul luogo di lavoro. In testa alla classifica nera degli incidenti resta ancora la strada con oltre la metà delle morti bianche, mentre la Lombardia detiene il primato con 149.506 casi.
Un trend al ribasso fa respirare stavolta l’Italia. Si tratta delle drammatiche morti bianche che nella penisola nel 2008 sono scese del 7,2% rispetto ai 1.207 dell’anno precedente.
È l’Inail a diffondere i dati di un miglioramento avvenuto. Secondo il rapporto annuale infatti il 2008 si è chiuso con 874.940 infortuni sul lavoro e 1.120 incidenti mortali. Un bilancio infortunistico che, “pur nella drammaticità dei numeri”, segna “un incoraggiante record storico”, evidenzia l’Inail. Il numero dei morti è sceso ai livelli minimi del dopoguerra, restando per la prima volta dopo il 1951 al di sotto dei 1200 casi l’anno.
Se per i lavoratori italiani il sensibile calo delle morti bianche rappresenta un’incoraggiante conquista da continuare a coltivare, per gli stranieri la strada è ancora lunga e in salita. È sempre più a rischio, infatti, il lavoro degli stranieri, per la quale gli infortuni hanno registrato un aumento del 2% rispetto all’anno precedente. La flessione degli infortuni nel 2008 è stata nettamente superiore al -1,7% registrato tra 2006 e 2007, evidenzia l’Inail, aggiungendo che anzi, se si tiene conto dell’incremento dello 0,8% del numero degli occupati, il miglioramento reale, in termini relativi, sale al 4,8%. Il calo - aggiunge - conferma il trend decrescente degli ultimi 8 anni: dal 2001 le denunce di infortunio sono scese del 14,5% e se si considera che nello stesso periodo c’è stato un aumento occupazionale dell’8,3%, la flessione raggiunge il 21,1%. Per quanto riguarda i lavoratori stranieri, il cui numero di assicurati all’Inail è aumentato del 6% (oltre quota 3.266.000), gli incidenti sul lavoro sono cresciuti a 143.561, mentre il numero di infortuni mortali rimane invariato a 180 casi. Gli immigrati continuano a presentare un’incidenza infortunistica più elevata rispetto ai colleghi italiani: 44 casi denunciati all’Inail ogni 1.000 occupati, contro i 39 degli italiani. Nel 2008 gli eventi infortunistici accaduti a lavoratori stranieri hanno rappresentato il 16,4% del totale.
Dopo aver diffuso i dati e le percentuali, l’Inail passa in rassegna le cause di morte per il lavoratori. Al primo posto, con oltre la metà delle morti bianche, l’ormai pericolosa circolazione stradale. Dei 1.120 infortuni mortali, ben 611 sono quelli avvenuti su strada e, precisamente, 335 quelli provocati da circolazione stradale in occasione di lavoro e 276 quelli in itinere (ovvero sul percorso casa lavoro e viceversa), avvenuti prevalentemente su strada. Quest'ultimo dato, evidenzia l'Inail, è particolarmente importante se si considera che alcuni paesi dell'Ue non registrano alcun incidente su strada. Un miglioramento dunque che va accuratamente supportato allo scopo di riuscire nel difficile tentativo di ripulire le strade italiane dallo spargimento di sangue.
La maggior parte degli infortuni si verifica nel Nord (61%): in particolare Lombardia (149.506 casi), Emilia Romagna (123.661) e Veneto (104.134), che assommano insieme oltre il 43% degli infortuni. Dal punto di vista dell'età, gli infortuni sono scesi dell'8% per i giovani fino a 34 anni, mentre per i casi mortali le flessioni più consistenti (-16%) riguardano gli over 50. Per quanto riguarda gli stranieri, poco meno del 96% degli infortuni si è verificato nell'industria e servizi (contro il 90% per il totale dei lavoratori): in particolare nelle costruzioni (13,7% di tutti gli infortuni riguardanti stranieri), che detengono anche il primato degli infortuni mortali tra gli immigrati (1 decesso su 4 nel 2008). Per quanto riguarda il personale domestico, 72 infortuni su 100 hanno colpito lavoratori stranieri, quasi sempre colf o badanti di sesso femminile.
Il bilancio finale degli infortuni sul lavoro in questi ultimi anni è quello di un “miglioramento sensibile”, ma ciò non toglie che “si debba continuare, in modo ancora più deciso e strategico, su questa strada”. Il commissario straordinario dell’Inail, Marco Fabio Sartori, si rivolge a Palazzo Chigi richiedendo al governo “la possibilità di esercitare con pienezza” le strutture e le risorse dell’Istituto nazionale.
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