Con il coordinamento dell'ufficio di Protezione Civile
della CRI di Grosseto, per la gestione delle varie fasi
dell'emergenza Concordia, sono stati mobilitati
a Porto Santo Stefano, a Porto Ercole, a Orbetello
uomini e mezzi della Croce Rossa per un aiuto
ai naufraghi della nave della Costa Crociere
La Croce Rossa Italiana, immediatamente allertata sulla zona del naufragio e coordinata dal delegato CRI di Grosseto Emilio Gualtieri, è intervenuta nelle operazioni di assistenza dei passeggeri sia al loro arrivo a Porto Santo Stefano che al centro di accoglienza allestito presso il Palazzetto dello Sport a Orbetello. I soccorsi e l’assistenza sono stati rivolti sia alle centinaia di persone scampate al disastro, tra cui numerosi nuclei familiari con bambini, anziani e disabili, molti di loro di diverse nazionalità, che ai loro familiari giunti agli ospedali della zona per aiutare i congiunti. I soccorsi di immediata accoglienza della CRI per i passeggeri sbarcati sono stati effettuati in alcune strutture immediatamente predisposte per l’accoglienza. Gli operatori CRI hanno svolto la loro attività di assistenza e supporto sanitario e le visite mediche, in collaborazione con il 118, la distribuzione di generi di conforto, l’assistenza psico-sociale e la gestione delle aree di accoglienza. Presso la "Fattoria La Principina" di Grosseto sono stati assistiti 585 naufraghi, mentre sono stati 203 quelli ospitati all' "Hotel Villa Gaia" di Marina di Grosseto. Nell’operazione di assistenza, il Comitato Provinciale della CRI aveva inizialmente impiegato una ottantina di volontari CRI. Nelle ore immediatamente successive il numero delle persone specializzate nei soccorsi a terra ha toccato le 250 unità (fra operatori e volontari della Croce Rossa Italiana) che sono intervenuti assieme alle altre istituzioni in aiuto ai passeggeri della nave Concordia. Immediatamente dopo il disastro la portata della tragedia è stata subito evidente e volontari e mezzi della Croce Rossa Italiana sono stati immediatamente allertati nella zona di Porto Santo Stefano, Porto Ercole e soprattutto presso la postazione di pronto soccorso dell'ospedale di Orbetello per un primo urgente sostegno alle persone sbarcate nella nottata. Fra i primi quaranta assistetti molti erano di nazionalità italiana, tedesca e spagnola. L’operazione è stata coordinata dalla Croce Rossa Italiana e dalla protezione civile a Grosseto. Oltre ai volontari e al personale, per il trasporto di persone e materiali sul posto sono stati utilizzati una ventina di veicoli e trenta ambulanze. In quella difficile nottata la Croce Rossa Italiana è stata presente in altri due centri di accoglienza in città con una ottantina di persone fra volontari e operatori che, oltre alle assistenze sanitarie, hanno prestato anche un servizio psico-sociale di supporto ai passeggeri che erano stati accolti a Porto Santo Stefano. “I nostri volontari e il personale sono stati allertati e distribuiti già nelle primissime ore dopo l'incidente”, ha detto Roberto Antonini, Delegato Nazionale Cri all’emergenza della Croce Rossa Italiana. "Stiamo assistendo gli ultimi 30 passeggeri di Costa Concordia e parenti stretti di coloro che sono ancora dispersi, mentre la maggior parte di coloro che sono stati ricoverati nei centri di accoglienza di Grosseto hanno già lasciato le strutture ospedaliere. Nel frattempo - ha concluso Antonini - abbiamo sviluppato una cucina da campo all'Isola del Giglio per le organizzazioni di emergenza che sono attive sull'isola” "I ragazzi dell'organizzazione - ha poi commentato Alessio Sabatini, il coordinatore del gruppo - sono stati veramente tenaci e per ore ed ore sono rimasti vicini a queste famiglie". “La maggior parte dei naufraghi erano di età compresa tra i 30 e i 70 anni - ha anche aggiunto Mauro Pasquarelli, volontario della Croce Rossa di Orbetello - presentavano traumi da caduta agli arti, con fratture dei polsi, delle dita, di una spalla, causati dal tentativo di reggersi durante l'urto e poi nello sbilanciamento della nave. Numerose altre persone erano in stato shock e di ipotermia”. “Da rilevare inoltre - ha sottolineato a sua volta il responsabile della Croce Rossa di Orbetello, Michele Casalini - che i nostri uomini sono intervenuti anche in soccorso a diverse persone affette da patologie che si sono accentuate a seguito dell'evento traumatico e anche in casi di pazienti colpiti da crisi epilettiche”. Riguardo ai passeggeri stranieri accolti nei vari centri della zona presso le strutture alberghiere della cittadina lagunare, la Croce Rossa Italiana si è prodigata nelle attività socio-assistenziali anche in loro favore. Alcuni nuclei di naufraghi erano di nazionalità spagnola, e altri di nazionalità cinese. Il Console di questi ultimi in Italia, immediatamente arrivato nella cittadina toscana per portare il sostegno ai suoi connazionali, ha voluto ringraziare personalmente il Commissario della CRI Provinciale di Grosseto, Hubert Corsi, esprimendo vivo apprezzamento per l'opera della Croce Rossa Italiana in favore degli ospiti nelle strutture grossetane. Il Commissario Corsi, incontrando successivamente i volontari CRI di Orbetello per un primo bilancio delle attività svolte, li ha ringraziati calorosamente per il loro impegno, unitamente a quelli di Monte Argentario, Capalbio e di tutti gli altri Comitati della Provincia di Grosseto che si sono generosamente prodigati per i passeggeri della Concordia. “Dobbiamo essere orgogliosi - ha detto Corsi - della risposta che le istituzioni e la popolazione locale hanno dato a questa catastrofe. La gente del Giglio ha spalancato le porte delle case per accogliere i naufraghi, il Parroco della cittadina, Don Vittorio, ha aperto le porte della sua Chiesa, e questo ci fa tornare alla mente un altro episodio che è nel dna della Croce Rossa: quando un altro parroco, don Bargiggia, spalancò nel 1859 le porte della sua Chiesa a Castiglione delle Stiviere, per accogliere i feriti della battaglia di Solferino. La gente di Porto Santo Stefano è stata generosa con i naufraghi. Ed è stata generosità spontanea, commovente, nella umana condivisione della sofferenza”. La Croce Rossa ha anche fornito un supporto psicologico e di assistenza ai familiari di alcune persone che in quei primi giorni della tragedia risultavano disperse e a quelli di un passeggero deceduto. Tutti gli operatori e i giovani della CRI, in attesa che tutti i naufraghi fossero rimpatriati, hanno sempre continuato a prodigarsi incessantemente nell'assistenza e nel supporto alle persone sbarcate. Per una donna anziana. il cui marito è stato a lungo ricoverato in ospedale, sono stati garantiti i trasporti necessari per le visite al congiunto. In molti casi l'aiuto è stato indispensabile trattandosi di persone o sole, o anziane o rimaste senza nulla del loro bagaglio e pure senza denaro in tasca. Nell’assistenza ai passeggeri privi di ogni genere di conforto i volontari della Cri hanno infatti distribuito (ad oltre ottocento persone) anche capi di biancheria, maglioni, tute, scarpe. Materiale tutto fornito dalla CRI. Anche nella città di Savona, in Liguria, la Croce Rossa è stata mobilitata nelle attività di assistenza in favore di altre 750 persone provenienti ancora dall’ospedale di Porto Santo Stefano. Oltre ai settanta volontari della Croce Rossa di questa città, sono state impegnate altre nove ambulanze e mezzi speciali, richiesti dalla Prefettura e dell'assessore regionale alla Protezione Civile. Altre persone bisognose di assistenza sono state infatti trasportate con una ventina di pullman e accompagnate dalla Toscana al Palacrociere di Savona dove anche lì era stato allestito un centro di accoglienza. In questa stessa città, la Croce Rossa ha prestato l’assistenza sanitaria a oltre un centinaio di persone, una ventina delle quali, su richiesta del 118, sono state successivamente trasportate, agli Ospedali San Paolo e di Santa Corona di Pietra Ligure. Oltre all'assistenza sanitaria i volontari CRI hanno provveduto con altri volontari, circa 200 tra Protezione Civile e Forze dell'Ordine, alla distribuzione di pasti caldi e generi di conforto. Nel frattempo, nelle acque dell'Isola del Giglio sono proseguiti per settimane gli interventi per le operazioni di messa in sicurezza della Nave Concordia e la ricerca dei dispersi. La Croce Rossa Italiana, in particolare i volontari della provincia di Grosseto, sono stati impegnati nel supporto al team dei soccorritori specializzati che stanno portando avanti le operazioni. All'isola del Giglio è presente una squadra CRI OPSA (Operatori Polivalenti di Salvataggio in Acqua) composta da 4 unità con 1 gommone (idroambulanza proveniente da Verona), un camper e un autofurgone.
*Ufficiale Superiore del Corpo Militare CRI - DI.MA.
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