Smarriti? Preoccupati, frastornati e delusi. Terrorizzati dai danni della casta. Migliaia gli interrogativi in testa. È proprio vero che il governo di salute pubblica vuole solo tagli e tasse? Come farà chi ha modeste retribuzioni, bassi gli introiti a subire questi balzelli? Chi ha la casa in eredità, giovani che l’hanno avuta dai genitori, in che misura pagherà l’IMU? Fra bollette dei servizi, luce, gas, telefono, rifiuti urbani, condominio o Rai, o si avrà qualche esenzione o riduzione? Molti dovranno ospitare in casa parenti o amici per dividere spese in forzata coabitazione. Andranno gli anziani verso quella vendita che salva solo ‘nude proprietà’, augurandosi di sopravvivere il più a lungo possibile (e facendo scongiuri), mentre il compratore pregherà forse che l’anima benedetta sia presto ‘richiamata’... e liberi le quattro mura? Una volta si parlava della casta... politici e sindacati in prima linea (salvando le giuste eccezioni!), ma oggi la schiera si allarga, e noi, sommessamente, aggiungeremmo: banche e speculatori. Chi comprerà infatti questo ex ben di dio che verrà sbattuto con sussiego sul mercato? Gli speculatori o le banche, ovviamente, i costruttori che rimarranno in piedi, pure. E per farne che? Nuove abitazioni di cui si ha tanta fame, ma non accessibili ai più tartassati. Abitazioni che, pur ghiotto e rischioso boccone dei più temerari che vorrebbero tentare una carta vincente (illudendosi su speranze basate su esigui stipendi) e che, se dovessero ancora calare, verrebbero nuovamente sequestrate, sottratte per insolvenze, per essere poi sbatture in un’anonima asta di tribunale (anche se rigorosamente corretta), e rimanere poi invendute per carenza di domanda! Diverranno così, a offerta libera, nuove prede di holding speculative o catene di accaparratori. E così via... Auto sequestrate per multe, evasioni di bollo e simili, saranno accatastate in spiazzi e aperti, divorate dalla ruggine e dal tempo, e vendute a peso. Sulle misure del Governo, ognuno oggi dice la sua, prima di tutto quei soloni che invadono tv giorno e notte, stesse le facce, dotte le dissertazioni, le competizioni, liti e polemiche in diretta, si sbracciano, urlano, si parlano sulla voce, sgargianti le cravatte, gridolini di belle donne, tacchi del 16 se non 22. Stiamo veramente tornando ai tempi antichi quando un debitore poteva essere fatto schiavo o venduto? Ma anche quei tempi erano forse più civili degli attuali. Il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, succeduto al grande Toaff, ricorda che ai tempi biblici, in coincidenza con particolari ricorrenze, venivano rimessi i debiti che si avevano con la comunità o con i padroni. Ma non si poteva fare oggi qualcosa di simile, prima di iniziare una nuova, vera fase di rinnovamento, un nuovo ciclo, una palingenesi. Come può la gente credere nella politica, se ora più che mai, emergono colossali truffe, e redditi piramidali, imbrogli, appalti truccati o frutto di tangenti, a ogni livello di casta? Se mestieranti della politica riescono diabolicamente ad appropriarsi di soldi che avrebbero dovuto custodire, soldi che avrebbero dovuto amministrare con rigore, scrupolo e onestà? E con quale faccia ammettono il reato e poi chiedono di patteggiare con cifre da vergogna? Ma in quanti navigano nell’oro? La cosiddetta casta non è più un servizio, ma solo privilegio, corsa all’arricchimento e all’impunità. E allora bisogna chiedersi: ai vertici della politica bisogna candidare ricchi, nobili, benestanti, oppure poveri, operai, precari o disoccupati? Così come stanno le leggi, però, potrebbero essere forse in tanti a volersi arricchire a spese della comunità, e anche altri potrebbero essere pervasi dalla smania del potere e dell’oro. In passato abbiamo avuto in Parlamento avvocati onesti, professori universitari onesti, disoccupati organizzati onesti, Verdi onesti. Deputati, senatori, ministri e sottosegretari, ‘grand comis’ dello Stato non acquisivano case prestigiose in centro o ville in montagna, in riviera, all’estero, auto superlative con accessori di prestigio incorporati. Ma via, non esistevano auto blu di prestigio, super blindate, scorte. Tanti andavano in tram, autobus, qualche taxi. Sicuro era il treno, non aerei ed elicotteri. Tutto pagato da noi tassati. Oggi la casta corre ansimando anche per una sempliece elezione in umili circoscrizioni locali, (pomposamente denominate Municipi), o presidenti di Regioni si fregiano del sovrano titolo di Governatori. Troppi lavorano non per servire la comunità, ma per sistemarsi con retribuzioni che, di riffe e di raffe, sono decine e decine di migliaia di euro l’anno.e... Finirà mai questa deleteria involuzione impostaci dalla casta?
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