E così, finalmente, il Consiglio dei Ministri dopo lunghe e complesse elaborazioni, ha delineato le norme del Decreto Legislativo per il Riordino dell'Ente Croce Rossa Italiana. Il Decreto sarà operativo con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e si conclude così il lungo cammino della CRI Italiana che si configurava come Ente controllato dallo Stato e che nel futuro si deve trasformare in Associazione privata. Così recita il Decreto nella sua apertura: "Le funzioni esercitate dall'Associzione italiana della Croce Rossa (CRI), di seguito denomicata CRI, di cui al comma 4, sono trasferite, a decorrere dal 1 gennaio 2014, alla costituenda Associazione della Croce Rossa Italiana, di seguito denominata Associazione, promossa dai soci della CRI, secondo quanto disposto nello statuto...". Abbiamo chiuso questo numero di Dossier Sicurezza per attendere il varo del Decreto e per pubblicarne le norme. Questa decisione dell'Esecutivo, dettata soprattutto dalla necessità di far rientrare l'Italia sia nelle regole generali del Movimento Internazionale della Croce Rossa, ma anche per ricollocarne i costi nei nuovi parametri di spesa necessariamente stabiliti dal Governo, era stato da tempo annunciata.
Nonostante ciò, a prima vista le norme per il Riordino sembrano quasi una sorta di doccia fredda per il Corpo Militare e forse (nche se indirettamente), su quello delle Infermiere Volontarie. Oggi una valutazione approfondita sul complesso di queste nuove disposizioni non è possibile ma, a quanto traspare dalle prime impressioni, nel Corpo Militare, si delinea amarezza.
Per adesso, comunque ci limitiamo a registrare alcuni dei documenti relativi a questa storica svolta finora diffusi: prima fra tutti, la dichiarazione ufficiale del Commissario Straordinario Francesco Rocca che dice: "Oggi è nata la Croce Rossa Italiana del domani. Con l'emancipazione del Decreto Legislativo di Riordino della CRI, vengono sanciti alcuni principi fondamentali per il futuro. Prima fra tutti l'autonomia dell'Associazione che, così, non sarà più condizionata come purtroppo accaduto troppe volte nel passato. Dopo un percorso durato anni, la CRI si riposiziona a tutti gli effetti nell'ortodossia del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa".
E' seguita poi una lettera dell'Ispettore del Corpo Militare Maggior Generale Gabriele Lupini inviata a tutti i lavoratori del Corpo. Anche qui, a leggere bene fra le righe, un certo disagio traspare ma, come ovvio, il Generale si rivolge "in particolare, al personale in servizio attivo, categoria più esposta alla forte preoccupazione per gli effetti che la riorganizzazione potrebbe avere sul proprio destino di 'lavoratori con le stellette' auspicando che la delusione per i trattamento loro riservato non offuschi il quotidiano agire. Sono certo - dice Lupini - che., anche in questa delicata fase, i militari CRI in servizio attivo non verranno meno ai doveri connessi allo status rivestito astenendosi da comportamenti ed azioni sanzionabili che mi vedrebbero costretto ad adottare i conseguenti provvedimenti".
Fra gli altri comunicati che pubblichiamo, uno unificato dei Corpi Ausiliari, Militari e Infermiere Volontarie, e quello del ConsiglioCentrale di Rappresentanza del Corpo Militare della CRI. Concludiamo questa breve rassegna riproponendo infine il messaggio del giugno dello scorso anno per il 147° anniversario della Fondazione della CRI, inviato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Biagi Abrate al Generale Lupini con lusinghiere parole di apprezzamento sui valori del Corpo Militare nella storia.
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