Come da qualche giorno annunciato sul sito www.cri.it dal Commissario Straordinario al quale il Governo nel 2008 ha attribuito l’incarico di guidare la Croce Rossa Italiana, il Consiglio dei Ministri, in data 28 Settembre u.s., esercitando la delega conferitagli dal Parlamento con legge 4 novembre 2010, n. 183, ha approvato in via definitiva il Decreto Legislativo di riorganizzazione dell’Ente Croce Rossa Italiana, in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Ove il testo finora diffuso fosse confermato in G.G.R.I., ci troveremmo innanzi a una disposizione di Legge che, riguardo al Corpo Militare, non trova precedenti nell’ordinamento della Repubblica anche per il rilevante conseguente impatto sul personale in congedo e in servizio del Nostro Corpo a seguito dell’applicazione di alcune norme del suddetto Decreto.
Consapevole dello stato d’animo di Tutti coloro che, in questo difficile momento, stanno pensando ai tantissimi anni in cui hanno profuso le loro migliori energie, nel quotidiano adempimento dei doveri di servizio, in qualità di militari e in perfetta armonia con i principi fondamentali del movimento internazionale di CR e MR, operando talvolta anche con estremi disagi e a rischio della loro incolumità in ogni contesto in cui l’Istituzione è stata chiamata a intervenire, sia in Italia che all’estero, ho comunque il dovere di sensibilizzare ogni militare della C.R.I. affinché i valori alla base del giuramento prestato siano ancor più preservati da ciascuno a guida del loro comportamento senza, quindi, lasciarsi sopraffare dallo sconforto e dalla delusione.
So che in questi giorni molti si sono interrogati sui presupposti di questo risultato che in modo così rilevante produrrà effetti sulla vita professionale e Familiare. Al riguardo, pur considerando la complessità tecnica dell’iter legislativo a monte di questo provvedimento (i termini di esercizio della delega, dapprima fissati al novembre 2011, sono stati poi differiti al 30 giugno 2012 e poi ancora al 30 settembre 2012, entrambi le volte attraverso leggi di conversione di altrettanti decreti legge: “mille proroghe” e “vigili del fuoco”) Vi invito s consultare, sui siti web istituzionali, i resoconti dai quali emerge quanto di positivo nei nostri confronti era stato chiaramente espresso dalla maggioranza dei Parlamentari delle Commissioni IV, V e XII della Camera dei Deputati e IV e XII del Senato le cui osservazioni e rilievi lasciavano presagire un diverso futuro per il Corpo Militare rispetto alle conclusioni a cui invece si è poi giunti.
Proprio il 28 settembre scorso, risfogliando il Calendario del Corpo del 2012, con cui anche quest’anno si è voluto evidenziare quanto sia radicata la storia militare del Corpo in armonia da 146 anni con “l’originaria volontà istitutiva della Croce Rossa”, riflettevo con la tristezza nel cuore, su come sia prevalsa la linea di eliminare totalmente l’organizzazione permanente del Corpo, che pur con le sue criticità ha da sempre assicurato alla Nazione il proprio alto contributo in ogni contesto di soccorso, con il valore aggiunto dello status militare rivestito dal proprio personale, piuttosto che operare eventualmente delle sole riduzioni in misura percentuale quantomeno identica a quella fissata per altre istituzioni militari destinatarie di tagli non così drastici.
Come espressi a gennaio scorso, proprio nel citato Calendario, desidero rivolgermi ora, in particolare, al personale in servizio attivo, categoria più esposta alla forte preoccupazione per gli effetti che la riorganizzazione potrebbe avere sul proprio destino di “lavoratori con le stellette” auspicando che la delusione per il trattamento loro riservato non offuschi il quotidiano agire. Sono certo che, anche in questa delicata fase, i militari C.R.I. in servizio attivo non verranno meno ai doveri connessi allo status rivestito, astenendosi da comportamenti ed azioni sanzionabili che mi vedrebbero costretto ad adottare i conseguenti provvedimenti.
Con piacere devo constatare che mai, come in questi ultimi giorni, tanti militari C.R.I. in servizio attivo hanno manifestato con vigoria il loro attaccamento al Corpo. Tra loro, con sorpresa, ho avuto modo di vedere in uniforme militare anche del personale impiegato in servizi istituzionali C.R.I. in ambito civile ove il loro status purtroppo spesso non appare (vuoi perché impegnati quotidianamente negli uffici della C.R.I. centrali e territoriali, vuoi perché in operazioni di soccorso in Italia o all’estero non ausiliarie delle forze armate le quali usano la cosiddetta “tuta rossa” senza stellette e gradi, vuoi perché integrati negli equipaggi delle ambulanze C.R.I. che concorrono nei servizi sanitari regionali del 118 e del trasporto infermi, ecc.).
In conclusione non può mancare un ringrazia mento a coloro che, tra gli iscritti nei ruoli in congedo del Corpo, hanno realmente compreso che questo provvedimento di riorganizzazione non toccherà soltanto il personale in servizio attivo e quindi l’organizzazione che supporta e consente ogni attività, ma anche direttamente loro stessi non potendo più operare in futuro come sin qui avvenuto.
Nel porgere a Voi e alle vostre Famiglie le più vive cordialità, desidero assicurarvi che non mancherò di continuare, fino all’ultimo, ad esercitare con la massima determinazione il mio mandato a tutela del Corpo e dei suoi militari in servizio attivo nonché degli iscritti in congedo, in tutte le sedi istituzionali, contando sulla Vostra fondamentale collaborazione e fiducioso che le assicurazioni sinora ricevute si possano concretizzare in effetti correttivi.
10 0ttobre 2012
FOTO: Magg. Gen. CRI Gabriele Lupini
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