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Del seguente articolo:

Giugno - Luglio - Settembre/2012 -
Il Corpo Militare della CRI
Il messaggio del Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Biagio Abrate, inviato l’11 Giugno 2011 al Corpo Militare della Croce Rossa Italiana per il 147° anniversario della Fondazione CRI

Croce Rossa Italiana, giunga all’Ispettore Nazionale del Corpo Militare - Maggior Generale Gabriele Lupini e, suo tramite, a tutti gli appartenenti al Corpo - in servizio continuativo e in congedo - l’affettuoso e caloroso saluto delle Forze Armate e mio personale. Oggi, fieri ed orgogliosi del Vostro passato di 29 lustri, di impegno e passione, ricordate innumerevoli gesta che hanno visto il Corpo contribuire a tenere alta la volontà di salvaguardia della dignità umana, cui contribuì prima Ferdinando Palasciano e poi, Henry Dunant - promulgatore e primo segretario della Croce Rossa. Gesta scritte nella storia soprattutto con il sacrificio di chi, nelle fila del Corpo, ha pagato il tributo più alto: la vita. Caduti ai quali va il pensiero deferente e fraterno di noi tutti, unitamente alla premessa di custodirne e di onorarne la memoria Le tante decorazioni di cui è insignita la bandiera del Corpo Militare, alla quale rendo omaggio, sono una chiara testimonianza di ciò che il Corpo è stato, e costituiscono nel contempo linfa vitale cui attingere la forza per continuare. Ma sono soprattutto le vicende della militarizzazione delle “squadriglie di soccorso” del 1° Giugno 1866, dell’Ospedale da Campo 68 della guerra di Corea e dell’ospedale da campo 010 nell’ex Congo, degli impegni odierni della missione ISAF che vi legano alle Forze Armate. Come Vi lega ad esse la salvaguardia delle vita umana dei migranti del mare, richiamata in questi giorni con forza dal Presidente della Repubblica, vincendo l’indifferenza da assuefazione dell’opinione pubblica, di cui riscuotete stima ed ammirazione. Ciò Vi gratifica, Vi nobilita ancor più e Vi rende orgogliosi di appartenere e di servire il Corpo, profondamente radicato nella realtà di tutta l’Associazione Italiana della Croce Rossa - sempre impegnato verso coloro che soffrono: i più deboli, i più bisognosi, i più vulnerabili. Questo è lo straordinario messaggio che Voi trasmettete con il Vostro impegno di volontariato che non si ferma di fronte alle difficoltà economiche e sociali e, soprattutto, è scevro da ogni forma di faziosità e di consorteria ideologica. L’indossare ...una divisa di foggia militare... non è solo una questione estetica, ma postula il possesso di uno spirito basato su valori omologhi, seppur per l’assolvimento di compiti istituzionali diversi, a quelli posseduti dal personale delle Forze Armate, con il quale gli uomini del Corpo, di ieri e di oggi, si confrontano in innumerevoli occasioni con zelo ed efficacia. Ciò ha sempre distinto il Corpo, meritandogli l’ammirazione e la riconoscenza della collettività e portando lustro all’Italia. Un Corpo ausiliario “speciale”, fatto di persone “speciali”, che è parte, a pieno diritto, della storia militare italiana e della Nazione. L’ausiliarietà alle Forze Armate del Corpo Militare della Croce Rossa è per ciascun soldato, Marinaio, Aviere, Carabiniere e Civile della Difesa, un prezioso valore aggiunto sul campo, che si estrinseca nella solidarietà, nella generosità e nell’altruismo incondizionati, avendo come riferimento i sette principi fondamentali, ben riassunti nel motto “Tutti Fratelli” che è alla base dell’idea della Croce Rossa. A nome di tutte le Forze Armate e mio personale rinnovo all’Ispettore Nazionale e a tutto il personale del Corpo la più profonda e sincera riconoscenza, unitamente ai più fervidi voti augurali di un futuro costellato di gratificazioni e affermazioni sempre maggiori nella meritoria opera al servizio del prossimo.
Viva la Croce Rossa!
Viva il Corpo Militare!


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