Al cantautore romano, animatore
del Gruppo “Areamag” il prestigioso
premio “Voci per la libertà” di Amnesty
“Tana” è una ragazza dall'infanzia negata, rubata, distrutta. Tana è costretta a vendersi, a perdere essenza e personalità per tramutarsi in carne, carne da contemplare, toccare, esaurire e abbandonare. Tana è l'esclamazione di un bambino quando riesce a liberarsi gli altri suoi compagni nel gioco del nascondino. Tana è una realtà che il cantautore romano Gabriele Ortenzi, in arte meglio conosciuto con il nome del suo gruppo, “Areamag”, ha voluto portare alla luce del sole, sotto l'attenzione della cosiddetta "gente comune" attraverso la musica, strumento essenziale per colpire la sensibilità dell'individuo. Gabriele, con "Tana libera tutte", creando un’importante traccia di musica e testi che ruota attorno al delicato tema della prostituzione minorile, si è aggiudicato il premio” Amnesty emergenti” in occasione della 44^ edizione della manifestazione "Voci per la Libertà", un'associazione culturale nata con l'intento di diffondere principi e diritti umani tramite la musica. "Tana libera tutte" è una denuncia che narra la vicenda di questa ragazza che viene salvata e riesce a ritrovare la libertà e la serenità che ha sempre sognato. Tutto ci viene narrato attraverso un ‘bit’ molto underground, interrotto da un ritornello lento e sinuoso che si riaffaccia alla libertà, ossia a una "vita che torna". Gabriele ci racconta la storia di Tana con una voce quasi da automa, con un tono che è una via di mezzo fra quello di Caparezza e quello di Cristicchi ( con la quale, tra l'altro, ha collaborato ). Racconta la dura realtà che i suoi occhi indagatori hanno silenziosamente osservato fra i sobborghi romani, dove la prostituzione di notte da vita a scenari di oscura e storica decadenza dell’individuo e di sfruttamento delle donne. Il premio ricevuto gli ha anche permesso di realizzare un videoclip sulla traccia che lo ha portato a farsi conoscere, in collaborazione con il regista Nicola Berti, che simbolicamente è stato assemblato utilizzando riprese fatte durante la notte dell'8 marzo, la “Festa della donna”. Questa scelta, chiaramente del tutto voluta, è un simbolico atto di protesta contro questo sconvolgente e duro "mestiere" che tante ragazze sono costrette a subire notte e giorno. Anche proprio in quella fatidica giornata della loro ‘Festa’, quando in teoria dovrebbero essere celebrate e non sfruttate da "delinquenti, poveracci, mascalzoni, ignoranti, padri di famiglia", come denuncia Gabriele nella traccia. Gabriele/Areamag, divenuto piuttosto popolare nel circuito romano con il suo primo album autoprodotto, continua a spianarsi la strada rimanendo umile e cercando di creare opere che trattino di temi di impegno sociale per cercare di sensibilizzare il pubblico anche su tante di quelle questioni che solitamente si evitano come, per esempio, l'ecologia e il consumismo. Altri temi, questi, che stanno molto a cuore all’affermato cantautore. Caratteristica di Areamag è quindi anche quella di non ricadere mai nei sempre più banali testi commerciali che, come unico scopo, hanno solo quello di rendersi popolari. Gabriele è uno di quei pochi, splendidi cantautori italiani che sanno innanzitutto usare la musica come “arma di denuncia”, ma lo sanno fare senza aggressività e sfrontatezza, ma soprattutto con cautela, con garbo e rispetto per il prossimo.
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