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Del seguente articolo:

Gennaio-Febbraio/2013 -
La solidarietà non conosce confini
'Arcipelago SCEC', un'economia solidale è possibile
Silvia Amato

Detto così suonerebbe come una grande campagna promozionale, una di quelle che le società multinazionali sono abituate a fare, abbassando i prezzi delle merci e in qualche modo “bruciando” il mercato. Scec è l’acronimo della frase
“Solidarietà ChE Cammina”
“Arcipelago Scec”, però, non è una multinazionale ma solo un'associazione senza scopo di lucro a cui può aderire chiunque, gratuitamente, ed è sorretta da centinaia di attivisti volontari in tutta Italia.
Ci si potrebbe chiede cosa ci facciano dei volontari intorno ad un circuito di sconti. Per quanto possa apparire economicamente vantaggioso, infatti, lo sconto in se non ha il potere aggregante di una filosofia di vita che muove persone e promuove attività culturali, cosa che invece succede nel caso degli “arcipelaghisti” continuamente impegnati nei contatti con persone di ogni tipo, aderenti o meno ad associazioni culturali e rappresentanti di enti locali.
Una delle molle che sostiene gli attivisti di “Arcipelago SCEC” è quella della realizzazione di un sogno contenuto in una frase di un Nativo Americano, Monitonquat:“l'economia dovrebbe esistere solo per garantire a tutte le persone ciò di cui hanno bisogno”
La riflessione fondamentale che convince sempre più persone è quella secondo la quale gli esseri umani valgono indipendentemente dai “pezzi di carta” che sono in grado di scambiarsi e non dovrebbero essere soggiogati dal potere economico mondiale nel quale non possono avere voce.
Si tratta di una rivoluzione culturale, prima che economica, che tende a sostenere in primo luogo le persone e le loro capacità individuali.
Lo SCEC è nato a Napoli nel 2005 configurandosi come un “buono sconto” che circola insieme all'Euro e rappresenta un gesto di solidarietà che passa di mano in mano tra i soci che si donano vicendevolmente una parte del valore dell'oggetto scambiato.
”Dal denaro al donare” è infatti scritto su ogni SCEC. L'associazione napoletana Masaniello, che ha dato vita allo SCEC si è poi consorziata a livello nazionale con altre 11 associazioni che avevano fatto un percorso simile al suo, creando nel 2008 Arcipelago SCEC un gruppo di associazioni che tra loro si riconoscono come Isole e coprono completamente il territorio nazionale. L'economia solidale un'opportunità che ci offre la crisi
In un periodo di grandi sacrifici economici come quello in cui ci troviamo, a soffrire per la carenza di liquidità sono in molti e senza più distinzione sociale, famiglie, commercianti, imprenditori.
In questo contesto si inserisce l'attività di Arcipelago Scec, totalmente autonoma da qualunque forza politica ma che che dialoga con tutte senza aderire a nessuna di esse. Organizzando incontri di informazione e dibattito sulla enorme possibilità che abbiamo in questo momento, quella di riconoscere la peculiarità della condizione umana nella quale è assolutamente necessaria la cooperazione di tutti perché una società sia sana e consenta a tutti gli individui che la compongono una vita dignitosa. Questa peculiarità è appunto nella capacità di offrire sostegno gli uni agli altri, e quindi nel sostegno ai piccoli imprenditori ed artigiani, alle economie locali e nel supporto alle professioni in estinzione.
La Scec, ossia la Solidarietà ChE Cammina , è uno strumento inscindibilmente legato a un gesto di fiducia che compie il venditore nei confronti del suo cliente ed il cliente nei confronti del venditore, gesto che evidentemente genera coesione economico-sociale su un territorio specifico.
Gestione pratica e amministrativa
Per avere un conto Scec non si deve far altro che iscriversi all'associazione Arcipelago Scec direttamente attraverso il sito www.scecservice.org o durante gli incontri divulgativi organizzati in comuni e province spesso attraverso le associazioni culturali ma anche ultimamente con il patrocinio degli enti locali. Gli Scec, in quanto atto di solidarietà, sono donati ad ogni socio, non vengono comprati in alcun modo e vengono emessi periodicamente nella stessa misura su tutti i conti correnti attivi. Ai commercianti e a chi decide di vendere i propri prodotti o le proprie prestazioni accettando una percentuale di Scec, l'associazione richiede un contributo di 10.00 Euro l'anno che servono per la stampa degli Scec cartacei e per i materiali di divulgazione.
Ogni cittadino che si iscrive ad Arcipelago riceverà la prima emissione di 100 Scec che verranno attivati sul suo conto corrente on line, creato e gestito precisamente con lo stesso sistema di cui si avvalgono le banche attraverso una piattaforma informatica altamente sofisticata, donata anche questa da un socio programmatore. Attraverso tale piattaforma viene gestita la contabilità dei buoni Scec con possibilità di accesso al proprio conto on line e con tutte le funzioni di un normale conto corrente bancario: trasferimenti, accrediti, pagamenti.
Per versare gli Scec cartacei sul proprio conto e per ritirarli c'è il Punto Scec gestito da un attivista di Arcipelago che svolge le funzioni di sportello bancario.
Sono state previste anche situazioni eccezionali: se, prima dell'emissione successiva si finiscono gli Scec sul proprio conto e se ne ha bisogno si possono richiedere fino a 5 anticipi sulle future emissioni.
Per spese eccezionali come la ristrutturazione di case o l'impianto di attrezzature costose si può anche accedere a una emissione “una tantum” di 10.000 Scec
Lo Scec, i suoi aspetti legali, come lo si usa
e per quale motivo
Lo Scec, chiamato anche “buono di solidarietà locale”, viene utilizzato contestualmente all'Euro ma non può essere cambiato in Euro in quanto non è una moneta. Inizialmente, dato che la legislazione Italiana non consente la circolazione di monete alternative o complementari la circolazione dello Scec era gravata da un dubbio di potenziale illegalità dato che per la sua forma e per il suo utilizzo poteva essere assimilabile ad una moneta complementare. Per il corretto utilizzo del Buono di Solidarietà nel 2009 Arcipelago ha deciso di inviare un interpello all'Agenzia delle Entrate la quale ha dato parere favorevole garantendo di fatto sulla legalità dell'operato dell'Associazione. Il documento è pubblicato nel sito ufficiale di Arcipelago Scec www.scecservice.org
L'utilizzo degli Scec è più semplice nell'attività pratica che nella spiegazione teorica, si tratta di una riduzione volontaria di prezzo che il commerciante, secondo le sue possibilità e i suoi margini di spesa, accorda a chi è iscritto al circuito- La differenza sostanziale dello Scec rispetto a qualunque altro sconto consiste nella sua ‘circolarità’. Lo sconto non si esaurisce una volta accordato da un venditore a un cliente perché chi accetta Scec è anche in grado di rispenderli nel circuito usufruendo a sua volta di una percentuale di sconto sull'acquisto di beni o servizi offerti da altri venditori o da professionisti o addirittura da semplici cittadini che mettono a disposizione le loro competenze.
Ogni Scec equivale a un Euro e dunque per acquistare un bene del valore di 10 Euro con una percentuale Scec del 10% , il compratore dovrà consegnare al commerciante 9 euro e 1 Scec. Il commerciante che incassa questo Buono di Solidarietà sarà incentivato a rispenderlo cercando tra i fornitori per il suo esercizio quelli che lo accettano, dando vita così al circuito virtuoso e mettendo in cammino la solidarietà.

FOTO: Silvia Amato, animatrice della "Solidarietà che Cammina", in una manifestazione a Roma in via Val Padana


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