Francesco Rocca, 46 anni, è stato Commissario straordinario della Croce Rossa Italiana dal novembre 2008, quando fu nominato con Decreto del presidente del Consiglio. In precedenza, per 5 anni, è stato Direttore, dell'Ospedale Sant'Andrea di Roma. Rocca ha anche guidato il Dipartimento Politiche Sociali del Comune di Roma.
Da sempre impegnato nel mondo del volontariato, ha maturato nella Caritas un'esperienza pluridecennale nell'area dell'assistenza ai migranti e del disagio giovanile. Ha contribuito alla creazione, progettazione e avvio di tre case famiglia per minori e di un centro di pronta accoglienza per adolescenti. Negli anni '90 ha partecipato alle attività di volontariato per i rifugiati con il “Jesuit refugees service” oltre al servizio volontario per i disabili nell’ospedale Cottolengo di Torino. Ancora come volontario ha lavorato in una ong in Etiopia dedicandosi ad attività di sostegno per i più vulnerabili.
Francesco Rocca, che è un avvocato, nella sua esperienza nella CRI è stato anche a capo del Dipartimento Sociale, Sanitario e Socio-Sanitario e, nel corso di questo incarico, ha guidato la missione umanitaria della CRI in Georgia durante la crisi dell'agosto 2008.
Dal 2008 a oggi, come Commissario straordinario, si è impegnato nell'opera di riforma e riorganizzazione della Croce Rossa Italiana, per dotare la nostra grande Associazione di volontariato di nuovi strumenti per affrontare le nuove sfide umanitarie del Terzo Millennio.
Nel novembre 2009, a Nairobi in Kenia, durante la XVII Assemblea generale della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, è stato eletto membro del Consiglio direttivo.
Nel corso del suo mandato di Commissario Straordinario ha affrontato gravi emergenze umanitarie in Italia e all'Estero che hanno visto i volontari e gli operatori della Croce Rossa Italiana impegnati in prima linea. Abituato all'esperienza sul campo, Rocca ha coordinato gli interventi della CRI dopo il drammatico terremoto che ha colpito l'Abruzzo e dopo quello sull'isola di Haiti. Tra le altre emergenze umanitarie che lo hanno visto coinvolto in prima persona, la grande carestia nel Corno d'Africa, con l'intervento nella regione del Turkana, la risposta all'emergenza migranti da Lampedusa a Ventimiglia, la gestione della cucina del campo profughi di Ras Jadir, al confine tunisino-libico, l'invio di aiuti umanitari a sostegno in Palestina dopo l’operazione militare "Piombo Fuso". Di recente con l'acuirsi del conflitto in Siria, si è recato in visita a Damasco e in altre località della regione.
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