L’artista Michelangelo Pistoletto rivisita il Mitreo delle Terme che era chiuso da una decina di anni
La Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma con l’evento “Caracalla paradiso contemporaneo” ha promosso l’incontro tra storia e arte contemporanea con l’apertura al pubblico del Mitreo delle Terme di Caracalla e l’inaugurazione dell’opera di uno dei più grandi artisti italiani: “Il Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto
Il Mitreo era rimasto chiuso per dieci anni. L’impegno artistico di Pistoletto nell’area archeologica “segna l’incontro tra la grande storia e l’arte contemporanea - ha detto Achille Bonito Oliva che ne ha curato l'allestimento nelle aiuole del giardino delle Terme - e nella mitica archeologia delle Terme l’artista ha inscritto il segno del suo ‘Terzo Paradiso’ utilizzando come materiali i reperti provenienti da una antichità ancora presente; la prova di un segno-archetipo che progetta il passato, riduce ogni distanza storica, affronta il presente e cavalca il futuro con un progetto in cui l’arte si fa responsabile anche dei destini dell’intera società”. L’opera ha trovato la propria espansione e irradiazione nella radio web di RAM radioartemobile che ne ha diffuso nell’etere gli effetti, fino a incontrare nel suo farsi immagine anche altri linguaggi: la parola e la musica
Il Terzo Paradiso, uno dei segni più noti di Michelangelo Pistoletto, è una riscrittura del segno dell’infinito nella quale, al posto di due cerchi, se ne formano tre. Il terzo è il risultato “dell’accoppiamento fertile tra il primo e il secondo Paradiso”, ha spiegato l’artista, dicendo che è un momento d’unione e di ritrovata armonia tra il mondo naturale e quello artificiale e tecnologico, dimensione questa nella quale l’uomo s’è ritrovato completamente immerso, fino a rendersi prigioniero dei propri stessi artefatti. “Ritengo sia un vero e proprio mondo artificiale – ha detto il maestro – che, con progressione esponenziale, inquina, ammorba e corrode il pianeta naturale ingenerando processi irreversibili di estinzione”. “Il pericolo di una tragica collisione tra queste due sfere è ormai annunciato in ogni modo. Il progetto del Terzo Paradiso consiste nel condurre l’artificio, cioè la scienza, la tecnologia, l’arte, la cultura e la politica a restituire vita alla Terra. Terzo Paradiso significa il passaggio ad un nuovo livello di civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza. Il Terzo Paradiso è il nuovo mito che porta ognuno ad assumere una personale responsabilità in questo frangente epocale”. L’incontro tra storia e arte contemporanea è stato promosso dalla soprintendenza speciale per i Beni Archeologici di Roma assieme a Electa
Il Mitreo delle Terme di Caracalla, restituito al pubblico dopo dieci anni di chiusura e una lunga campagna di restauri curati dal direttore di Caracalla, Marina Piranomonte, e dall'architetto Maurizio Pinotti "è il più grande dei templi di Mitra ritrovati a Roma. I mitrei erano diffusissimi. Solo nell'Urbe ne sono stati scoperti una trentina. A Ostia altri venti". Quello di Caracalla è il principale dei luoghi d’incontro dei seguaci del culto del dio Mitra ritrovati a Roma: è lungo 25 metri, largo 10, e rappresenta un unicum anche per la presenza della fossa sanguinis, una buca rettangolare profonda 2,5 metri, scavata al centro dell’aula, in cui veniva realmente e non simbolicamente praticato il rito del sacrificio del toro. La bocca ha una misura esatta per calarvi un uomo e bagnarlo con il sangue del toro che veniva sgozzato sopra la sua testa.
Il Mitreo, come tutti gli altri luoghi dedicati al dio, è scavato sotto terra. Nei restauri del tempio alle Terme è stata ripristinata l'oscurità originaria chiudendo le aperture in vetrocemento che erano state inserite nel Novecento sulla volta e sostituendole con un sistema di illuminazione che dovrebbe rievocare quella antica per mezzo di torce.
Con il restauro la fossa è stata messa in sicurezza e protetta, sono stati ripuliti tutti gli intonaci dell’aula, compreso l'affresco con l'immagine del dio Mitra che però, lontano nel tempo, ha subito diversi danni: del dipinto resta soltanto la figura con una veste marrone e un globo celeste all'altezza dell'addome. Il volto, le mani e le braccia furono cancellati in tempi antichi e non è stato possibile recuperarli. Neppure con i recenti restauri.
Nel corso del recupero del sito archeologico è stato liberato dal fango il mosaico a disegni geometrici in bianco e nero che decora il pavimento; è stata ripulita la petra genetrix, rilievo marmoreo dal quale doveva uscire il busto di Mitra, e sul quale tra le rocce è riconoscibile un serpente. Ripristinate le coperture e, con un nuovo sistema d’illuminazione, l’antico complesso torna a trasmettere ai contemporanei il senso di magia che doveva accompagnarsi agli antichi culti.
La soprintendente per i beni archeologici di Roma, Mariarosaria Barbera, ha detto che "con la riapertura al pubblico del Mitreo, che sarà completata dall’apertura dei sotterranei delle Terme, si raddoppierà il percorso di visita del monumento, ormai visitabile in quasi tutte le sue parti, completandone la rinascita”
FOTO: Il Maestro Michelangelo Pistoletto ha seguito personalmente la collocazione della sua istallazione a Caracalla
|