Sono state quasi 72.000 le preziose tonnellate di generi alimentari salvate lo scorso anno da un inutile smaltimento perché non più commerciabili nel quadro dei prodotti per la vendita al dettaglio. Alimenti di ogni genere ancora perfettamente idonei al consumo umano, certamente una vera risorsa provvidenziale per chi versa nella povertà e nell’indigenza. Cioé le decine di migliaia di persone che sono oggi collocate nei quadri della ormai comprovata ‘povertà alimentare’ e riescono solo a trovare il loro prezioso sostegno presso le 15.000 strutture caritative che sorgono nel paese e distribuiscono pasti caldi o pacchi spesa.
Di queste strutture, sono state circa 9.000 quelle convenzionate con Banco Alimentare che hanno fruito e ridistribuito gratuitamente nel corso del 2013 l’imponente quantità di generi alimentari.
Povertà e indigenza sono ormai incontinua e progressiva espansione e Banco Alimentare, sulle quasi cinque milioni di persone censite dall’Istat nel 2013, è intervenuto con un concreto sostegno per alleviare la sofferenza di quasi la metà di questo gigantesco numero di uomini, donne e bambini. I loro numeri non sono forse ben noti ai più, anche perché tanti soffrono in silenzio e non amano ostentare la loro dura precarietà familiare. Ne parliamo con Paolo Cattini, responsabile della Comunicazione e Raccolta Fondi di Fondazione Banco Alimentare Onlus.
Come e quando è nato il Banco Alimentare e con quale scopo?
“Sull’esempio di quanto già la prima food bank faceva dal 1967 a Phoenix negli Stati Uniti grazie a John Van Hengel, per poi diffondersi anche in Europa con la Fédération Européenne des Banques Alimentaires (FEBA). In Italia Banco Alimentare è nato nel 1989 grazie all’incontro tra il Cav. Danilo Fossati, patron della Star Spa, e Mons. Luigi Giussani, fondatore del movimento di Comunione e Liberazione, con la precisa mission di recuperare le eccedenze di produzione della filiera agroalimentare e ridistribuirle alle strutture caritative che assistono le persone indigenti nel nostro Paese”.
Come si è sviluppata la vostra attività con il pogredire degli anni?
Oggi sono 21 le Organizzazioni Banco Alimentare che operano sul territorio nelle diverse regioni italiane e costituiscono la Rete Banco Alimentare, guidata e coordinata dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus. Ogni giorno, in tutta Italia, recuperiamo derrate alimentari e le ridistribuiamo alle 8.989 strutture caritative convenzionate che erogano aiuto alimentare a chi è in difficoltà (circa 1.900.000 persone) grazie ai 1.738 volontari coordinati da un centinaio di collaboratori e dipendenti.
Quanto avete distribuito gratuitamente?
Nel 2013 la Fondazione Banco Alimentare Onlus ha recuperato 71.500 tonnellate di eccedenze alimentari e ha inoltre raccolto 9.037 tonnellate di alimenti durante la “Giornata Nazionale della Colletta Alimentare”, giunta lo scorso 29 novembre alla sua 17^ edizione.
Recuperate anche il cibo fresco e cotto?
Con il programma Siticibo, varato nel 2003 a Milano a seguito dell’approvazione della Legge 155/2003 “del Buon Samaritano”, recuperiamo i piatti pronti (oltre che pane e frutta) non distribuiti dalle mense aziendali, scolastiche, ospedaliere e cibo fresco e cotto dalla grande distribuzione. Il recupero è quotidiano e viene effettuato grazie a volontari con furgoni attrezzati refrigerati che nel giro della mattina o del pomeriggio trasferiscono i cibi alle mense per indigenti”.
Il Cav Fossati spiega che il programma è attualmente attivo nei principali capoluoghi italiani (Milano, Como, Varese, Pavia, Monza, Torino, Novara, Bolzano, Trento, Pordenone, Bologna, Firenze, Roma, Catania) e nel 2013 sono stati “salvati” dallo spreco 752.000 piatti pronti e 300 tonnellate di pane e frutta.
.
Quanto raccoglie la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare” nella raccolta di cibo?
La raccolta tocca circa il 14 % del totale. Nella Giornata Nazionale della Colletta Alimentare del 2013, (siamo ormai alla XVII edizione, abbiamo raccolto 9.037 tonnellate di viveri. Dalla prima edizione del 1997, ogni ultimo sabato del mese di novembre all’uscita di 9.000 supermercati si può partecipare a un grande momento di condivisione e di carità che coinvolge 5 milioni di persone: ciascuno di noi può donare parte della propria spesa a chi vive in povertà, consegnando gli alimenti ai nostri 130.000 volontari.
Avete elaborato un ‘piano’ su come fronteggiate l’attuale situazione di emergenza?
Collaboriamo con le maggiori aziende della filiera agro-alimentare, che ci donano le loro eccedenze, e stiamo incessantemente aprendo nuovi canali di recupero, dall’ortofrutta, dai produttori dalla GDO e altro. Ma l’aumento esponenziale delle persone scivolate nella condizione di povertà alimentare a causa della grave crisi economica (NdR 4,8 milioni in povertà assoluta Istat 2012) ci impone di non abbassare la guardia e di fare di più. Per questo abbiamo programmato una “Colletta Alimentare Straordinaria” nelle maggiori catene GDO italiane per il 14 giugno 2014.
|