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Del seguente articolo:

Gennaio-Marzo/2014 -
Clima bizzarro, clima imprevedibile
Paola Rodorigo

Il clima, soggetto di molte conversazioni attuali per spiegarci i repentini mutamenti climatici di questo ultimo inverno 2012 – 2013.
I fattori principali che determinano il clima sono: l’azione del sole sull’atmosfera e sulla superficie terrestre: la temperatura interna del globo; l’altitudine del terreno sul livello del mare; l’esposizione generale di un determinato Paese; la posizione delle montagne; la distanza dal mare; la natura geologica del suolo, i venti che predominano in un paese.
Infine, ma non meno importante, l’opera stessa dell’uomo, che modifica il clima disboscando monti e pianure, aprendo terre alla potenza del vento.
Secondo una teorica divisione della Terra in cinque zone: zona tropicale che si estende dal Nord al Sud dell’equatore, dove le terre sono caldissime e umide per l’intero anno con stagioni poco diverse (Africa, America Meridionale, Oceania); due zone temperate comprese tra i tropici e i circoli polari, con clima mite, che comprendono l’Europa, l’Asia, l’America settentrionale; due zone glaciali o polari (artica e antartica) che si estendono intorno ai poli, comprendenti poche terre su gran parte delle quali, per il freddo eccessivo difficilmente possono sopravvivere in permanenza, uomini, animali e piante.
Nel clima fisico, cioè determinato dalla natura della superficie terrestre, la più importante distinzione è tra clima marittimo e clima continentale: il primo ha una certa uniformità e come lo stesso mare è meno caldo d’estate, meno freddo d’inverno; nei climi continentali vi sono differenze forti tra l’estate e l’inverno.
Il carattere del clima tropicale è la grande regolarità dei fenomeni atmosferici con alta temperatura e avvicendamenti di periodi di siccità e di pioggia.
Nel clima temperato la temperatura oscilla tra i 25° o 0° con variabilità dei fenomeni atmosferici, con regolare successione delle quattro stagioni e durata relativamente breve del forte calore estivo e dell’intenso freddo invernale.
Il clima polare da 0° in giù ha la lunga durata di nove mesi, un inverno rigidissimo con neve e ghiaccio in permanenza. L’insieme delle condizioni meteorologiche ambientali danno lo stato medio del tempo che riguarda una determinata regione e condizionano la vita, sia animale che vegetale, favorendo o escludendo altre secondo l’adattabilità.
La vita dell’uomo e le sue attività sono influenzati dal clima locale della regione in cui vive. Questo stimola lo studio dei fenomeni meteorologici al di sopra e al di sotto del suolo, importanti per l’agricoltura.
In climatologia vengono distinti gli elementi (venti, piovosità, nuvolosità, nebbia, umidità, soleggia mento, radiazione solare) e i fattori climatologici (movimenti di rotazione e di rivoluzione della Terra, altitudine, latitudine, prossimità agli oceani, mari, laghi, corsi di acqua, correnti marine, vegetazione, esplorazioni ai venti e idrografia generale.
Parlare di clima da profano non si va oltre le valutazioni delle quattro stagioni che ogni anno si susseguono anche se a ritmi non sempre classificabili.
Se l’inverno è più o meno freddo, se la primavera sarà asfissiante o troppo fresco, quasi come un dolce autunno, non dimentichiamo che immensi sono i fattori che determinano il clima delle quattro stagioni e le temperature giornaliere, mensili o annuali.


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