L'assurda idea di un accorpamento
del Corpo Forestale
L’ipotesi di un riordino dei corpi di polizia, con assorbimento del Corpo Forestale dello Stato e della polizia penitenziaria negli altri corpi è uno dei criteri indicati nella bozza del ddl "Repubblica Semplice" di riforma della Pubblica amministrazione. Una riforma che comitati e medici per l’ambiente vedono come l’ennesima spina nel fianco di tutta la problematica per la salvaguardia del territorio.
Un’ipotesi di una nuova struttura nel mondo della ‘Agricoltura, Ambiente, Alimentazione" (quella che oggi che potrebbe essere definita delle “treA”), è stata invece proposta dal capo del Corpo forestale dello Stato, ing. Cesare Patrone , e riguarda invece eventuali accorpamenti della Guardia Forestale con altre forze di Polizia ambientali.
Con questa ipotesi, avanzata da Patrone insieme al viceministro all'Agricoltura Andrea Olivero. in audizione al Senato sul ddl per la P.A., su potrebbe prevedere un accorpamento nel Corpo forestale dello Stato di altre forze di polizia ambientali quali “le polizie provinciali, le strutture di direzione dei parchi, il Corpo forestale delle Regioni a statuto autonomo (FVG, Sicilia e Sardegna) e l'Istituto di controllo qualità e repressione frodi”.
L’ing. Patrone, intervenuto a margine della Commissione Affari Costituzionali, ha spiegato che con questa confluenza di forze di polizia ambientali si potrebbero risparmiare fino a sessanta milioni di Euro. Ha aggiunto, inoltre, che la nuova struttura si allargherebbe passando dalle attuali ottomila unità che compongono il Corpo forestale fino a undici-dodicimila unità.
Il viceministro Olivero ha fatto sapere di condividere la proposta e ha sottolineato come da parte del ministero della P.A. sia emersa "disponibilità a una seria riflessione" sul punto.
“Vero che durante un prolungato boom economico abbiamo devastato chilometri di coste - ha detto Patrone - abbiamo costruito nei letti dei torrenti, incendiato e abbattuto migliaia di ettari di boschi e vegetazione ferendo tutto il territorio nazionale, tuttavia questo non ci esime dal considerare come, l’unica strada che abbiamo, quella dello sviluppo sostenibile, consista nel “riordinare” e riconquistare al bene e al bello il territorio e ciò che esso custodisce poiché rappresenta il primo importante “scenario” per la nostra vita”.
Petrone ha sottolineato che non si deve cadere a regressioni culturali e semplificazioni vetero-ecologiche. Ciò che caratterizza i decenni trascorsi e quelli futuri sono le enormi potenzialità di cambiamento che gli uomini e i governi hanno ed avranno. Si tratta ovviamente di progredire, di migliorare per il bene comune, di non fare scelte scriteriate che escludano i figli e nipoti dall’usufruire e dal godere del patrimonio naturale consegnatoci dai nostri padri.
Il Corpo forestale dello Stato può essere lo strumento per percorrere questa strada. Sempre, al centro dei suoi interventi, c’è la finalità di risanamento sociale, specialmente per alcuni reati che non possono essere affrontati e risolti con la semplice repressione, particolarmente nelle zone emarginate, laddove la cultura della legalità non è pienamente riconosciuta. La cultura delle tre “A” - ambiente, agricoltura e alimentazione - ha ribadito, “cardine delle tradizioni e dell’economia del nostro Paese, va difesa e salvaguardata ad ogni costo”.
Il Corpo forestale, tradizionalmente impegnato nella difesa di questi valori, ha arricchito le proprie funzioni in questo ultimo decennio attraverso un percorso finalizzato alla formazione di una moderna polizia ambientale. Patrone ha fatto riferimento alla legge del riordino del 2004 che ha permesso il punto di svolta e di progressiva trasformazione del Corpo, resa comunque possibile da collaudate conoscenze tecniche e da un indiscutibile bagaglio di valori ecologici che affonda in una storia lunga quasi due secoli.
Questo percorso è stato e sarà possibile grazie anche al rapporto preziosissimo che la Forestale ha con i cittadini attraverso le Associazioni ambientaliste, gli Enti di ricerca, le Associazioni di categoria che rappresentano il modo migliore per favorire scambi d’informazioni, stimoli e legame con il territorio in tutte le sue caratteristiche. L’attenzione e l’ascolto, oltre alle capacità tecnico-scientifiche, sono da sempre alla base del suo dell’agire”
Nel dibattito si è inserito anche il senatore Andrea Olivero, viceministro delle Politiche Agricole, nel corso di una conferenza stampa nella quale il ministro Maurizio Martina ha illustrato i primi 120 giorni di politiche agricole. “Il governo darà il proprio parere sugli emendamenti presentati e sempre in tempi brevi la Commissione Agricoltura della Camera voterà”, ha detto il viceministro “E mi sembra che ci sia una chiara volontà di tutte le forze politiche per approvare in tempi stretti una legge che a mio modo di vedere risulta fondamentale”. “Sono ottimista”, ha detto poi conversando con i giornalisti il viceministro, “che l’agricoltura sociale potrà essere normata entro fine anno”.
“La Commissione Agricoltura della Camera ha approvato il testo sulla agricoltura sociale. Una buona notizia che mi riempie di soddisfazione. Voglio ringraziare anzitutto la relatrice del provvedimento, l’onorevole Stefania Covello e l’intera Commissione Agricoltura della Camera che, con un lavoro molto partecipato da tutti i gruppi di maggioranza e opposizione, ha consentito di raggiungere un risultato così importante che consentirà di arrivare in Aula con una norma attesa da anni”.
Nella sua conclusione il senatore Andrea Olivero, viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha detto che “Il testo approvato dalla Commissione è equilibrato e innovativo e definisce con chiarezza cosa è l’agricoltura sociale e quali prospettive sono assegnate a questo settore. È uno strumento straordinario – continua il viceministro – per far crescere sviluppo economico e insieme coesione sociale nelle aree rurali del nostro Paese, anche venendo incontro alla situazione di crisi che ci colpisce. Nel testo approvato sono valorizzate le funzioni sociali del comporto agricolo e al contempo viene dato giusto riconoscimento a un modello di impresa che vuol stare sul mercato forte della sua qualità tanto nel prodotto che nella qualità sociale della produzione”. “La tempestiva approvazione in Aula alla Camera e il passaggio al Senato spero consentano al Paese di avere una legge su un tema così strategico entro l’autunno quando verrà data attuazione ai Piani di Sviluppo Rurale che fin dalla loro pianificazione europea inseriscono l’agricoltura sociale tra le priorità”.
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