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Del seguente articolo:

Aprile-Settembre/2014 -
La fame nel mondo
Il programma italo-egiziano e Wfp concludono la partnership “cibo in cambio di istruzione”
Giulia Rampelli

Il programma italo-egiziano Debt for Develompment Swap e il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) hanno completato con successo la loro iniziativa “Cibo in cambio di istruzione” per ridurre la vulnerabilità alla fame e migliorare la nutrizione e l'educazione.
Il progetto quinquennale, avviato nel 2009 nei governatorati di Fayoum, Menia e Beni Suef prevedeva merende nutrienti quotidiane ai bambini nelle scuole. Queste hanno contribuito ad aumentare il livello di concentrazione degli studenti fornendo il 25% del loro fabbisogno nutrizionale giornaliero. Il progetto ha, inoltre, incoraggiato i genitori ad iscrivere i loro figli, in particolare le ragazze, a scuola, fornendo un incentivo sotto forma di razioni mensili di 10 kg di riso e di altre materie prime da poter portare a casa. Tale incentivo riguardava le famiglie dei bambini che frequentavano regolarmente la scuola.
“L'Italia ha sostenuto gli sforzi per una alimentazione scolastica in Egitto negli ultimi 10 anni, con un contributo pari a circa 15 milioni di dollari attraverso il programma italo-egiziano Debt for Develompment Swap. Il programma di pasti scolastici fornisce sia benefici educativi che di tutela della salute per i bambini più vulnerabili in Egitto” ha dichiarato Maurizio Massari, Ambasciatore d'Italia in Egitto. “I tassi di iscrizione aumentano, diminuisce l'assenteismo e la sicurezza alimentare a livello familiare migliora attraverso l'alimentazione scolastica” ha aggiunto Massari.
Gli insegnanti, i bambini e i genitori hanno anche partecipato a varie attività didattiche nutrizionali, un altro aspetto del progetto comune. Un risultato notevole dell’iniziativa di “Cibo in cambio di Istruzione” è lo sviluppo di un curriculum di educazione nazionale nutrizione prescolare e un programma di formazione per gli insegnanti adottato dal Ministero della Pubblica Istruzione.
“Il WFP sostiene il governo egiziano nei suoi sforzi per migliorare l'accesso e la qualità dell'istruzione per migliorare la rete di protezione sociale per le popolazioni più vulnerabili. Le scuole comunitarie sono particolarmente importanti per attrarre i bambini, in particolare le ragazze, nel sistema di istruzione. Anche se il progetto si sta chiudendo, questi bambini continueranno a ricevere lo stesso sostegno da parte del governo e dal WFP attraverso fonti di finanziamento alternative” ha spiegato Lubna Alaman, Rappresentante del WFP e Direttore del WFP in Egitto”.
“Questo programma si inserisce all'interno del più ampio intervento promosso dalla Cooperazione Italiana allo Sviluppo nel settore alimentare e della nutrizione. E’ importante affrontare i problemi relativi al sostentamento attraverso una strategia integrata che colleghi le competenze e l'assistenza tecnica fornite dal Governo italiano e dalle organizzazioni internazionali di grande esperienza - come ad esempio il WFP – con le priorità, le strategie e le linee guida stabilite dal governo egiziano”, ha aggiunto Massari. Il WFP è la più grande agenzia umanitaria che combatte la fame nel mondo fornendo assistenza alimentare in situazioni di emergenza e lavorando con le comunità per migliorare la nutrizione e costruire la resilienza. Nel 2013, il WFP ha assistito oltre 80 milioni di persone in 75 paesi.
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L’organizzazione umanitaria World Food Programme (Wfp) ha annunciato la preparazione di un ponte aereo in Sud Sudan per trasportare beni di prima necessita’ ai migliaia di rifugiati che si trovano al momento nel campo di Meban County. Le forze governative sono infatti in lotta contro i gruppi ribelli sin dallo scorso dicembre, quando uno scontro tra le truppe fedeli al presidente Salva Kiir e quelle di supporto dell’ex vice presidente Riek Machar hanno dato il via a numerosi scontri in tutto il Paese.
“Dato che le nostre scorte di Meban County sono terminate, ora procederemo con un ponte aereo per rifornire il campo dei rifugiati”, ha precisato la portavoce del Wfp, Elisabeth Byrs.
“La crisi ha danneggiato seriamente la sicurezza alimentare del Paese, costringendo milioni di persone a soffrire la fame e le conseguenti complicazioni”, ha poi aggiunto. Secondo le stime delle Nazioni Unite, solo quest’anno sono state distribuite oltre 20 tonnellate di cibo in tutto il Sud Sudan “nonostante le grandi sfide dovute all’instabilità del Paese”.


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