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Del seguente articolo:

Aprile-Settembre/2014 -
Ingegneria e tenacia, missione quasi impossibile
Il lungo viaggio della Costa Concordia dal Giglio a Genova
Andrea Lo Pinto

Un urlo straziante di decine di sirene a lutto saluta la maestosa Costa Concordia che entra in un limpido mattino in un austero cantiere della riviera ligure. II relitto di Costa Concordia, che il mare ha difficilmente restituito al lavoro dell’uomo - un lavoro magistrale - è trascinato da due rimorchiatori Svezia e Spagna e doppia il faro rosso della Foranea, nel porto di Voltri-Prà. In tanti la guardano sfilare piano, a meno di un nodo di velocità, pare sia come una vecchia signora che sa di andare verso un cimitero, sorretta negli ultimi metri da braccia forti, viene salutata da un prolungato urlo straziante di sirene. Questo addio per la nave nel suo ultimo viaggio ha il doppio significato del dramma e del miracolo. Un evento della tenacia e dell’ingegneria , che si è svolto sotto gli occhi di uomini delle istituzioni, di tecnici e di semplici curiosi che questa volta hanno dormito in tenda e si sono ammassati sulla costa non per sbirciare il dramma ma per ammirare la grande abilità dell'uomo di inventare, creare e risolvere. Concordia, missione compiuta. La nave è tornata a casa, in quella casa dove è nata e dove ha incontrato il mare, dove adesso subirà la sua estrema metamorfosi, cedendo ad altri tutto ciò che può rinascere ubbidendo così al principio per cui nulla si crea e nulla si distrugge.
Al suo ultimo viaggio hanno partecipato in tanti, a partire da Nick Sloane, salvage master della Titan Micoperi che è stato regista di un vero e proprio miracolo, agli ingegneri che hanno reso possibile la magia di sollevare una massa di 87.196 tonnellate e di renderla capace di affrontare 200 miglia in navigazione e che ora si commuovono vedendo il gigante moribondo tornare in porto. Ammirazione anche per agli uomini dei Rimorchiatori che poco dopo l'alba, hanno 'preso in consegna' il relitto dai rimorchiatori oceanici a due miglia dal porto di Voltri per trascinarlo dentro il canale della diga Foranea senza che la rotta subisse il minimo scarto.
Le luci nell'unità di crisi della Capitaneria di porto, dove si trova l'ammiraglio Vincenzo Melone, non si sono spente mai. Assieme agli uomini della Guardia Costiera il prefetto Franco Gabrielli, capo della Protezione civile e il ministro per l'ambiente Galletti che seguono attraverso il sofisticato sistema di rilevazione Perseus la navigazione della Concordia.
Alle 6 del mattino, il capo dei piloti di Genova Giovanni Lettich sale a bordo del relitto. È il segnale che è arrivato il momento di 'salutare' Resolve e Blizzard, i due potenti mezzi oceanici che hanno trascinato fin qui quella che è ormai una nave fantasma. Poco prima delle 7 anche l'ad di Costa Crociere Michael Thamm sale sulla Concordia per rinrgraziare Sloan.
La tramontana tocca i 20 nodi, rallenta le operazioni di sgancio dagli oceanici e di aggancio dei rimorchiatori leggeri ma si affievolisce alle 10. Agganciata dai genovesi alle 10.28 la grande nave comincia l'evoluzione. Alle 11,17 la prua di Concordia è posizionata a Ponente. A poppavia ci sono i rimorchiatori Spagna e Svezia che cominciano a trainare la nave verso l'imboccatura della Foranea alla velocità di 0,3 nodi. L'ultimo viaggio del gigante d’acciaio è lento, estenuante. Il mondo segue, attraverso le televisioni, l'epilogo estenuante di una storia triste ed extra ordinaria. Alle 11.49, accolta dal lugubre colpo di sirena di una portacontainer, Concordia doppia il primo faro della Foranea. Tecnicamente è in porto.
“Oggi è il momento della gratitudine per chi ha fatto l'impresa. La qualità straordinaria di tante persone ha riportato qua la nave dopo l'errore di qualcuno” ha detto il premier Matteo Renzi arrivato in porto al termine del viaggio di Concordia accolto del ministri Gian Luca Galletti, per l’Ambiente e per la Difesa Roberta Pinotti. “Non c'è possibilità di essere felici quando si chiude una vicenda che ha portato a 33 morti - ha detto ancora -. E' il giorno del ricordo delle vittime e della gratitudine agli abitanti del Giglio e non è il giorno della conclusione di questa storia, ma è un nuovo inizio”. E un pensiero particolare va anche al capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, che a sua volta ha ringraziato tutti coloro che lo hanno aiutato in questi anni e si è tolto più di un sassolino dalle scarpe. Concordia viene ormeggiata alle 16.42, ora della fine del suo 'miglio verde'.
Immediatamente dopo il ricovero nel cantiere navale, Genova si prepara a convivere col relitto. Tanti caffè e macabri selfie con facce sorridenti e relitto sullo sfondo. Le migliaia di curiosi e turisti che si sono riversati sulle alture e le spiagge di Voltri, negli alberghi stracolmi di Pegli e anche sui frangiflutti in prossimità dell'area rossa nel porto di Prà-Voltri, hanno atteso l'alba con gli occhi puntati verso l'orizzonte per vedere la Costa Concordia che lentamente si avvicinava al bacino. Un po' più comoda se l'è presa chi ha deciso di osservare la Concordia dalla Lanterna, un centinaio circa in tutta la mattina a partire dalle 7.30. C'è anche chi, preoccupato di non fare in tempo, è arrivato per questo insolito weekend col relitto. Qualcuno ha piantato la tenda in spiaggia, altri hanno dormito all'addiaccio, riparati solo da una coperta sulle spalle, pronti a cogliere tutti i momenti del grande attracco. Ma la maggior parte ha raggiunto Genova senza fretta, intorno alle sei, e dopo un'ora erano già parecchi ad affollare il lungomare di Voltri, punto d'avvistamento privilegiato da cui è stato possibile vedere, nonostante una lieve foschia, tutte le manovre.
Brioche in una mano, binocolo nell'altra. Nemmeno il rallentamento delle operazioni, dovuto al vento, ha scoraggiato i curiosi che hanno immortalato l'evento con macchine fotografiche con potenti teleobiettivi oppure con lo smartphone quando la nave era più vicina, per condividere subito le immagini sui social network. Ma sulle alture guai a parlare di shock tourism. “Non siamo qui per curiosare. E' comunque un evento - dice una signora che si è portata una sedia pieghevole da casa - che non si vede tutti i giorni. Sono stati bravi a riportare la nave fin qui senza incidenti. Noi italiani quando ci mettiamo a fare le cose…”. Gli "avvistatori" dell'ultimo minuto sono gli automobilisti dell'autostrada A10 nel tratto tra Voltri e Pegli che hanno rallentato, fino quasi a fermarsi, per assistere alle manovre del relitto, creando un vero e proprio ingorgo.


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