Sarà un progetto di avanguardia nel settore della Protezione Civile: la Croce Rossa Italiana utilizzerà i velivoli a pilotaggio remoto per le attività di ricerca e soccorso in caso di disastri e catastrofi in Italia e anche all’estero. È infatti partito nella CRI il “Progetto SAPR” uno studio-pilota della grande organizzazione umanitaria italiana, già avviato lo scorso anno a Bologna, e saranno presto attivate le prime unità operative della CRI. Dotate di Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto (SAPR) con droni multirotori, verranno distribuite in diverse Regioni. Il progetto è stato presentato nel corso della conferenza “Droni e sicurezza”, che si è svolta a Roma al Centro Congressi Frentani”.
All’evento sono intervenuti la prof.ssa Maria Teresa Letta, Vice presidente della Croce Rossa Italiana, rappresentanti della Protezione Civile, delle forze dell’ordine e delle forze armate. Presenti diverse aziende specializzate italiane, che hanno illustrato caratteristiche tecnologiche e future applicazioni professionali di droni e sensori per le attività di soccorso, security e difesa.
Nel corso della presentazione la Presidente Letta ha sottolineato quanto oggi la CRI stia volgendo il suo sguardo verso le attività di intervento con i nuovi velivoli APR: “nel passato - ha detto - nelle nostre attività di ricerca e di soccorso applicavamo tutte le nostre professionalità polivalenti soprattutto in acqua oppure, in quelle a terra, e anche nei gruppi dei cinofili che sono sempre stati essenziali, soprattutto per le ricerche nei boschi o in quelle del pronto intervento sui terremoti per la ricerca di persone; avevamo inoltre - ma abbiamo anche oggi - i componenti delle squadre dei “Soccorsi speciali” che sono specialisti dotati di tecniche espressamente studiate per la montagna, oppure per i dirupi più impervi; oggi - ha proseguito Letta - non voglio davvero dire che queste squadre di specialisti nei soccorsi siano superate ma, con l’avvento dei droni, tutto diverrà anche più facile e, in non pochi casi, con un prezioso abbattimento dei tempi di intervento; non voglio tralasciare, inoltre, di quale sarà la portata della riduzione dei pericoli per i nostri uomini e donne che compongono le squadre dei Soccorsi Speciali.
A questo proposito per tutti questi specialisti nei soccorso, donne e uomini, tutti di eccellente livello atletico, la prof.ssa Letta ha sottolineato di quale sia oggi la richiesta di entrambi di potervi essere ammessi anche in vista di avvicinarsi a nuove professioni: “abbiamo lunghe e importanti liste di attesa per entrare in queste squadre. soprattutto da ragazze e ragazzi, e molte sono le Infermiere Volontarie: si è così sfatata in maniera del tutto naturale quella errata convinzione degli anni passati che avrebbe potuto far pensare a un Corpo delle Crocerossine di età non sempre giovanissima”
Il “Progetto SAPR” della CRI è il primo grande programma nazionale per l’utilizzo dei droni in aree critiche. Il suo sviluppo è stato seguito con attenzione dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC), anche come prototipo per future simili iniziative di altre Istituzioni.
Il progetto prevede l’attivazione in tempi brevi delle prime 10 unità operative sul territorio nazionale, che saranno formate da una ventina di piloti e altrettanti droni multirotori. Questi velivoli saranno inizialmente suddivisi in due tipologie: un quadricottero (lo StudioSportPhantom 2, già sperimentato nel progetto-pilota a Bologna (in un’esercitazione all’aeroporto “G. Marconi”) e un esacottero di costruzione italiana. Per il futuro sono già in fase di valutazione anche droni ad ala fissa.
Questi velivoli radiocomandati saranno utilizzati dalla CRI nelle attività di ricerca e soccorso in caso di gravi emergenze, in Italia ma anche durante missioni all’estero. Per la realizzazione del progetto, la CRI è stata affiancata dal Consorzio “In Remote”, una nuova organizzazione costituita dalle aziende specializzate piemontesi “North West Service” e ” Fly-In”, che hanno fornito consulenze sia gestionali che per formazione dei piloti.
“L’utilizzo dei droni nelle attività di ricerca, soccorso e protezione civile - ha dichiarato nel corso della presentazione del progetto, Luciano Castro, Presidente della “Roma Drone conference” - è particolarmente interessante, perché consente di avere in tempi brevi e a costi ridotti un quadro preciso dell’area interessata dall’emergenza, senza mettere a repentaglio la vita degli operatori. Inoltre, l’attivazione di un sistema così complesso e con una diffusione nazionale, sarà un importante incentivo per futuri progetti di utilizzo dei droni da parte di altre grandi istituzioni e organizzazioni pubbliche”.
La conferenza “Droni e sicurezza. Situazione e prospettive dell’impiego degli APR per forze armate, corpi di polizia e protezione civile in Italia” è il quinto appuntamento del ciclo “Roma Drone Conference”, organizzato dall’associazione Ifimedia e da Mediarkè. Ha ricevuto numerosi patrocini, tra cui Presidenza del Consiglio/Dipartimento della Protezione Civile, Ministero dell’Interno, Ministero della Difesa, ENAC, ANSV, Aeronautica Militare, Croce Rossa Italiana, CIRA, ENAV, AIAD e CESMA. Il programma prevede una serie di interventi da parte di rappresentanti di forze dell’ordine, polizie locali e istituti di vigilanza, che illustreranno l’impiego dei droni nei propri reparti o i progetti di acquisizione di questi velivoli per il futuro. Saranno anche presentate le attività del Dipartimento della Protezione Civile in questo settore, oltre agli impeghi dei droni da parte delle Forze Armate.
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FOTO: Maria Teresa Letta, vice Presidente della Croce Rossa Italiana nel corso della presentazione alla “In Remote” (Fly-In e North West Service). Da sin: il com.te Maurizio Mariggiò, pilota certificato per la scuola APR (NWS e CRI), il com.te Mauro Oggero, responsabile della FLY-IN, consulente APR riconosciuta ENAC.APR.OC.003, la com.te Michela Musoni, responsabile North West Service IT.ATO.0044 organizzazione di addestramento APR riconosciuta ENAC.APR.OA.3499
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