La Toscana insieme alla Calabria, l'Umbria, la Valle d'Aosta
e le Marche sono le regioni più minacciate. Sono ben 280 i comuni a rischio.
I segnali di pericolo sono contenuti nel dossier 'Ecosistema rischio 2013'
di Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile.
I dati, dunque, parlano chiaro e per Gian Vito Graziano,
presidente del Consiglio nazionale dei geologi, "non è più possibile continuare
a rincorrere le emergenze e a contare le vittime senza fare nulla per ridurre
le probabilità che si verifichino altre frane e alluvioni”. Proprio per questo i geologi
hanno organizzato gli “Stati Generali sul dissesto idrogeologico”
che si sono svolti a Genova al Teatro della Gioventù, colpito dall’alluvione
dello scorso anno e recuperato con forza dai genovesi.
Secondo un recente dossier di Legambiente e Protezione civile, sono ancora troppe le Amministrazioni comunali italiane che tardano a svolgere un’efficace politica di prevenzione, informazione e pianificazione d’emergenza. Appena il 49% dei Comuni intervistati (664) svolge un lavoro positivo di mitigazione del rischio idrogeologico, mentre il 16% delle Amministrazioni campione dell’indagine risulta gravemente insufficiente.
Con le dovute diversità relative all’effettiva entità del rischio tra zona e zona, sono oltre seicento le Amministrazioni comunali che risultano svolgere un lavoro di prevenzione del rischio idrogeologico ancora sotto la sufficienza. Dati che confermano come sia ancora lunga la strada da percorrere per garantire la sicurezza della popolazione da frane e alluvioni.
Nella speciale classifica di Ecosistema rischio 2013, sette tra i Comuni intervistati raggiungono la classe di merito ottimo. Sono tre i Comuni risultati più virtuosi nelle attività di mitigazione del rischio idrogeologico: Calenzano (Fi), Agnana Calabra (Rc) e Monasterolo Bormida (At). “I geologi si mettono a disposizione per indicare la strada per la prevenzione al dissesto idrogeologico e infatti, le Scienze della Terra studiano i fenomeni dell'interazione della superficie terrestre con gli agenti atmosferici, fenomeni spesso complicati che stiamo imparando a modellare e prevenire, proprio seguendo una nuova cultura della progettazione" afferma Carlo Malgarotto, presidente dell'Ordine dei Geologi.
Il rischio frane e alluvioni interessa praticamente tutto il Paese con 6.633 Comuni e oltre 6 milioni di cittadini delle aree del bacino idrogeologico e soltanto 55 Amministrazioni che hanno deciso di delocalizzare abitazioni dalle aree esposte a maggiore pericolo. La Toscana insieme alla Calabria, l'Umbria, la Valle d'Aosta e le Marche sono le regioni più minacciate. Sono ben 280 i Comuni a rischio in Liguria.
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