Come baluardo nella gestione del fenomeno immigrazione, con una preziosa sinergia di intenti, vi sono sempre il Ministero dell’Interno e le Prefetture, la Croce Rossa Italiana e il suo Corpo Militare, Il Ministero della Difesa con le Forze Armate, le Capitanerie di Porto, la Protezione Civile, il Ministero della Salute. Innumerevoli i Comuni e altre associazioni, con tante ONG, sono operanti nei diversi ruoli.
Nella pronta operatività la Marina Militare e Aeronautica Militare sono in prima linea. Esse sono coadiuvate a terra dal contributo dell’Esercito, dell’Arma dei Carabinieri e dalle Forze dell’Ordine che in coordinamento con le Prefetture, intervengono nel recupero dei migranti, ninché nella gestione dei numerosi tentativi di fuga dai Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE), nella sorveglianza ai consolati stranieri, nelle attività di vigilanza esterna ai Centri di Accoglienza Richiedenti Asilo (CARA) e nelle operazioni di pattugliamento e perlustrazione del territorio.
La Croce Rossa Italiana con tutte le sue componenti, Corpo Militare e Infermiere Volontarie, ausiliarie delle Forze Armate, e quella dei Volontari, danno tutti il loro contributo ai diversi livelli della catena di soccorso.
Il fenomeno dell’immigrazione illegale in Italia è analizzato costantemente, alla luce della legge “Bossi-Fini” del 2002, dal Ministero della Difesa che si approccia al problema sempre con una modalità multidisciplinare.
Questo dibattito sull’immigrazione è oggi amplificato anche dall’eco mediatica sugli sbarchi ma si può comunque affermare che nell’ultimo anno il traffico via mare di clandestini ha superato il precedente valore del 10% del totale.
La Sessione Interattiva del XVII Convegno Nazionale degli Ufficiali Medici e del Personale Sanitario della Croce Rossa Italiana ha anche avuto lo scopo di dare ai partecipanti una visione della complessità di un intervento interforze di recupero e soccorso di un gruppo di migranti attraverso l’esecuzione pratica di una simulazione sul campo.
Nella propria attività di sorveglianza marittima la Marina Militare ha sempre dato particolare importanza al controllo dei flussi migratori, impiegando sia mezzi navali sia aerei per la salvaguardia della vita umana in mare.
Oggi vengono pattugliate le acque antistanti il canale di Sicilia e la Sardegna col dispositivo aeronavale della Marina, attivato in concorso con le Forze di Polizia, stazioni radar costiere e aerei da pattugliamento marittimo (Atlantic), assicurando un’opera di controllo del traffico mercantile, fornendo assistenza a imbarcazioni e natanti appartenenti a varie nazionalità e svolgendo operazioni di salvataggio. L’operazione Mare Nostrum, conclusa nell’ottobre del 2014, e l’operazione Triton, tutt’ora in corso, hanno potenziato il dispositivo di controllo dei flussi migratori, con la finalità di garantire la salvaguardia della vita in mare e assicurare alla giustizia quanti lucrano sul traffico illegale di questi esseri umani. In queste operazioni, che si svolgono congiuntamente alle attività previste da Frontex, l’Agenzia europea del controllo delle frontiere, i controlli sanitari sono stati svolti dallo staff medico di bordo, affiancato dai medici dell'ISMAF (Istituto di Sanità Marittima Aeronautica delle Frontiere), dal personale del Corpo Militare e delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana, dal personale volontario sanitario del CISOM (Corpo Italiano di Soccorso dell'Ordine di Malta) e della Fondazione Rava.
L'Aeronautica Militare prende parte all’operazione Triton con l’impiego di alcuni assetti allocati presso la base di Sigonella, sede del 41° Stormo, che partecipano alle operazioni di pattugliamento e gerstione dei flussi migratori verso l’Europa.
Il 41° Stormo di Sigonella è dotato di velivoli Breguet 1150 Atlantic con i quali, oltre a contrastare la minaccia subacquea e navale, fornisce il servizio di ricerca e soccorso in mare a lungo raggio, assicura il controllo del traffico mercantile, nell’ambito delle operazioni contro il terrorismo internazionale e il supporto alle attività volte al controllo dei flussi d’immigrazione clandestina dai quadranti meridionali del mediterraneo. Gli aerei Atlantic sono in grado di condurre ricerche sistematiche per la tempestiva localizzazione dei profughi in mare, l’allertamento degli organi preposti e l’attivazione del servizio di pronto intervento SAR (Search and Rescue).
La nostra Aeronautica ha sviluppato, inoltre, la capacità di evacuazione aeromedica in biocontenimento, in stretto coordinamento con il Ministero della Salute e con il Dipartimento della Protezione Civile, utilizzando speciali barelle aviotrasportabili ATI (Aircraft Transport Isolator) e di piccoli sistemi terrestri STI (Stretcher Transit Isolator) indispensabili per il trasbordo del paziente dall’aeromobile all’ambulanza
Il Corpo specialistico della Marina Militare, la Capitaneria di Porto-Guardia Costiera
Svolge compiti relativi agli usi civili del mare. Tra le sue competenze, innanzitutto, c’è la salvaguardia della vita umana in mare, la sicurezza della navigazione e del trasporto marittimo e la tutela dell’ambiente marino. Per tali competenze questo Corpo partecipa, in prima linea, alle attività di controllo dei flussi migratori, intervenendo costantemente nelle attività di recupero e trasbordo dei cittadini extracomunitari in mare.
Dispone di mezzi appositamente allestiti ed equipaggi particolarmente addestrati che hanno il compito di assicurare l'organizzazione efficiente dei servizi di ricerca e salvataggio ben oltre i confini delle acque territoriali italiane.
Il suo Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo (IMRCC - Italian Maritime Rescue Coordination Centre) sovraintende alle attività finalizzate alla ricerca e al salvataggio della vita umana in mare, mediante l'impiego della componente aeronavale delle Capitanerie di Porto con l'eventuale ausilio di altre unità di soccorso militari e civili
* Colonnello com. CRI (in cong.) Responsabile dell’Ufficio Storico Comitato CRI Firenze
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