Il “pericolo 5G”
Ignoranza e novità.
Quando una nuova tecnologia viene lanciata sul mercato porta sempre a un cambiamento, e come noto, i cambiamenti portano fake news, confusione e le immancabili paure infondate.
Alcune associazioni di consumatori hanno lanciato l’allarme, scrivendo agli 8 mila sindaci italiani per esortarli a non installare antenne 5G. E’ stato anche presentato un esposto a tutte le procure della Repubblica d’Italia, sollecitando l’apertura di indagini sui pericoli per la salute provocati dalla nuova rete. Il sindaco della provincia di Matera, ha già vietato la sperimentazione e l’installazione del 5G nel territorio del suo Comune.
Cos’e?
Era il 2008 quando fu avviato il progetto di ricerca e sviluppo in Sud Corea sui sistemi di comunicazione mobile 5G, la cui sigla sta per quinta generazione essendo il quinto livello di trasmissione raggiunto nel campo della telefonia mobile e sistemi cellulari. Quasi 13 anni dopo questa tecnologia è arrivata sul mercato globale.
Durante questo lasso di tempo il progetto è stato vagliato non solo dalla Corea del Sud, ma Regno Unito, Stati uniti, Unione Europea, Cina hanno lavorato alla nascita di questa nuova tecnologia, migliorando di molto quella precedente, il 4G.
Questo nuova rete viaggerà dieci volte più veloce, rispetto al predecessore, permettendo di implementare “l’Internet delle cose”, cioè la possibilità di connettere via etere tutte le tecnologie casalinghe, ad una velocità ed efficacia senza precedenti.
Il 5G si espande a una frequenza che va dall’ordine dei Mega Herzt fino ai 300 Giga Hertz. La rivoluzione vera e propria si pone nello spettro delle onde comprese tra i 30 e i 300 Giga Hertz, le quali prendono il nome di “onde millimetriche”, così veloci da poter trasportare oltre 1 Gigabit/s di informazioni contro il centinaio di Megabit al secondo, (un ordine di mille volte inferiore) del 4G. Inoltre, i tempi di latenza ovvero i tempi di risposta al comando dato all’oggetto connesso, si aggireranno nell’intervallo di 1-10 millisecondi, circa 10 volte di meno degli attuali 50-100 millisecondi del 4G.
I pericoli : le onde
L’alta frequenza con cui questa tecnologia si muove potrebbe spaventare non conoscendone la natura, ma per sbrogliare la matassa bisogna innanzitutto conoscere dove si collocano le onde radio: lo spettro, cioè l’intervallo di frequenze delle onde elettromagnetiche, è molto ampio ed è suddiviso in onde hertziane, microonde, infrarosso, visibile, ultravioletto, raggi X e raggi gamma in ordine crescente di frequenza, unico parametro che ne determina le proprietà fisiche.
Le onde hertziane, o meglio conosciute come onde radio appunto, utilizzate in queste tecnologie si collocano nello scalino più basso dello spettro e dai test effettuati sappiamo che non si hanno riscontri medici negativi come i tanto temuti (ma poco reali) danni genetici volti alla modifica del DNA.
Basti pensare che le onde la cui energia trasmessa è in grado di aumentare la temperatura dei corpi, sono quelle che si muovono nel campo dell’infrarosso, la cui frequenza si colloca in uno spettro 1000 volte superiore a quello delle onde radio. Senza essere troppo esperti, siamo in grado di comprendere che le onde radio non possono apportare danni di natura permanente. Bisogna anche dire che gran parte della banda utilizzata per le comunicazioni 5G è la stessa utilizzata in alcune trasmissioni televisive, le quali hanno una potenza addirittura superiore rispetto a quelle utilizzate per la nuova tecnologia. Fino ad ora, prima della famigerata sigla 5G, nessuno ha accusato le stesse onde di uccidere gli uccelli o controllare le menti tramite i microchip.
La scienza però, che non si fa con un video di 20 minuti su YouTube o con un post Facebook, continua meticolosamente a testare le capacità del 4 e 5G ed i suoi effetti, per arrivare all’assoluta certezza dell’impossibilità di qualsivoglia pericolo.
I pericoli : i ripetitori
Un’altra delle polemiche suscitate dal 5G è stata la diffusione sui territori di una quantità maggiore rispetto alla precedente tecnologia di antenne ripetitrici.
§La nuova rete viaggia velocemente ma le onde non hanno energia sufficiente volta a oltrepassare ostacoli come alberi o edifici. Per questo necessitano delle cosiddette “small cells”, piccole celle, cioè ripetitori, posti in punti strategici, in grado di gestire e meglio indirizzare la connessione delle nostre reti internet. Questa caratteristica ha dato il la alla fake news che vedeva l’abbattimento di alberi per rendere le trasmissioni prive di ostacoli. Ma essendo quella delle small cells una funzione implementata per evitare gli ostacoli, non avrebbe alcun senso abbatterli.
§Anche i vecchi ripetitori utilizzati per il 4G sono stati implementati con il “Massive Mimo”, che si traduce in una gestione massiva di antenne e il “Beamforming”, cioè una miglioria che permette di indirizzare il traffico dati nei dispositivi, eliminando le interferenze. Anche in questo caso non c’è bisogno di spaventarsi, specie in Italia dove abbiamo un limite molto restrittivo di campo elettrico, ovvero la potenza che le antenne possono trasmettere, il quale non può legalmente superare i 6 Volt su metro. Una potenza molto bassa se confrontata ai 40 V/m del limite consentito dalla comunità scientifica europea. Se pensiamo inoltre che il limite negli Stati Uniti è posto a 60 V/m è facile intuire che le antenne nostrane non sono un pericolo mortale come qualcuno vuole farci credere.
A concludere, il 5G viaggerà sì su frequenze più elevate rispetto a 2G, 3G e 4G (questo è un timore di molti), ma la rete di antenne di trasmissione, in realtà, utilizzerà segnali dotati di potenza inferiore la cui capacità di penetrazione nei tessuti umani rimane sempre molto bassa.
Paure infondate
E se in laboratorio ancora non si trova riscontro sulla pericolosità della nuova tecnologia di quinta generazione, non si spiega come sia possibile che qualcuno da casa, davanti una tastiera del PC riesca a confermare il contrario, creando delle vere e proprie perle fantascientifiche come alcuni dei complotti che circolano in rete. Seguendo questi scienziati da tastiera pare che il 5G possa (tra gli altri) provocare:
- danni cellulari al DNA – rottura al filamento singolo del DNA, rottura del filamento doppio, ossidazione delle basi del DNA;
- diminuzione della fertilità maschile e femminile, aumento di aborti spontanei, abbassamento di ormoni come estrogeni, progesterone e testosterone, abbassamento della libido;
- danni neurologici e neuropsichiatrici;
- apoptosi (l’apoptosi è quel processo enzimatico che porta alla morte programmata delle cellule. Coinvolge sia cellule sane che cellule malate ed è essenziale per il corretto sviluppo dell’organismo e per la sua stessa sopravvivenza) e morte cellulare;
- stress ossidativo e aumento dei radicali liberi;
- effetti ormonali;
- aumento del calcio intracellulare;
- effetto cancerogeno sul cervello, sulle ghiandole salivari, sul nervo acustico.
Questi timori hanno fatto breccia nei cuori di tutte quelle persone che pensano di comprendere la fisica, solo perché hanno visto una biglia rotolare giù da un piano inclinato. Conoscendola, invece, la fisica (per averla studiata sui libri universitari e aver sostenuto il regolare esame) si scopre che sono tutte paure infondate.
5G e Covid-19
Regina dei complotti è sicuramente la teoria, priva di qualunque fondamento scientifico o logico, che vede lo sviluppo biologico del Sars-Cov 2 causato dalla quinta generazione di trasmissione dati. Purtroppo non c’è nessuno appiglio razionale per commentare una tale teoria, quindi tralasciamo la magia per qualcosa di più intricato in modo da arrivare a lui, Bill Gates, che nei complotti veste sempre i panni di un supercattivo dei fumetti, il quale avrebbe diffuso il coronavirus per impiantare microchip nelle persone attraverso il vaccino con l’unico scopo di controllare il mondo. Ora, non si vuole togliere meriti a nessuno, ma questa sarebbe la trama di un vecchio Anime giapponese, quindi il complotto in questione potrebbe anche definirsi “plagio”.
Altre meravigliose storie circolano in rete tra cui il fatto che il 5G abbassi le difese immunitarie oppure che il COVID si serva delle onde elettromagnetiche come fossero tavole da Surf per diffondersi velocemente, nonché ultima ma non ultima l’accusa che le emissioni delle antenne si trasformino in raggi della morte provocando morie di animali. Inutile dire che, nonostante l’assenza di empiricità molte indagini siano state fatte su ognuno di questi casi, senza trovare il benché minimo riscontro.
Come già detto prima, molte di queste storie fanno anche ridere, il problema fondamentale si pone quando circolando sui social network divengono più accreditate delle prove scientifiche poiché quest’ultime, secondo una buona parte del popolo del web, sono diramate dal Sistema, entità dalla dubbia collocazione che controlla l’umanità ed evidentemente si diverte a torturarla.
Poi arriva la parte tragica: la gente scende in piazza a protestare contro i complotti, cioè contro il nulla, rischiando il contagio da una pandemia che ha messo con le spalle al muro il mondo intero. Per non parlare di quelli che bruciano antenne a caso pensando siano quelle del famigerato 5G. A questo punto non fa più ridere.
La malsana fantasia di alcune persone evidentemente insoddisfatte e frustrate dalla realtà in cui vivono, diventa un pericolo, provocando morti ed incidenti gravi.
“L’ignoranza è l’origine di tutti i mali” – diceva Socrate – ed è imbarazzante che dopo 2400 anni sia ancora così attuale.
di Daniele Garritano