Passare all’auto elettrica

Auto

Vantaggi e svantaggi

Se col finire del ventesimo secolo si è avuta la consapevolezza che l’aumento nell’aria di inquinanti, prodotti dai combustibili fossili, portava all’effetto serra e al conseguente accrescimento delle temperature (con il conseguente corollario di disastri ambientali); l’inizio del ventunesimo è stato caratterizzato da un’incessante ricerca di come ridurre l’inquinamento atmosferico e terrestre. Una delle tante azioni richieste dai comitati scientifici e dai Governi, alle popolazioni è stata quella di ridurre le emissioni inquinanti nell’aria, tra i primi imputati sono stati individuati i gas di scarico provocati dalle automobili.
Sono più di vent’anni che le case automobilistiche progettano auto sempre meno inquinanti.

La Green Energy Revolution

Elon Musk, multi miliardario del Financial Technology – che nulla aveva a che fare, inizialmente, con l’ambiente automobilistico – con l’acquisto, nel 2003, della società TESLA (Start up che si occupa di auto elettriche e d’impianti solari),  entra a far parte dei pionieri del “Green Energy Revolution”, realizzando nel 2008 una delle prime macchine elettriche: la Tesla Roadster. Inizialmente, però, le auto elettriche delle TESLA non sono state alla portata di tutti. Il successo dell’operazione, di radicale cambiamento, ha subito ritardi per varie ragioni che si possono riassumere in tre punti:

  1. La Tesla Roadster, decisamente, non era una macchina per famiglie sia per prezzo sia per dimensioni, quindi il target era molto limitato – specie in un mercato come quello Statunitense, dove il volume dell’auto fa la differenza.
  2. La rete di approvvigionamento elettrico per le auto elettriche non era molto diffusa, o addirittura inesistente. Inoltre non era utilizzabile sulle lunghe distanze, ma limitata anche in un percorso cittadino. Questo ha scoraggiato molti acquirenti che, magari, l’avrebbero utilizzata solo nelle grandi città – come ad esempio è accaduto in Europa, e in particolare in Italia, con il fenomeno SMART della Mercedes che oltre ad un movimento “Cult” era diventata un “Must” per chi si muoveva in città europee con tanto traffico e difficoltà di parcheggio.
  3. La crisi economica avuta nel 2008 ha limitato le risorse produttive che si sono dirette verso l’essenziale.

Tutto questo ha rallentato drasticamente il processo d’industrializzazione delle auto elettriche e la produzione mondiale automobilistica, forse anche per il forte legame con le lobby del Petrolio e Combustibili, che ha continuato a “sfornare” auto a benzina, diesel o metano, operando cambiamenti solo sulla minore emissione di gas di scarico.
Negli ultimi anni, i traguardi tecnologici raggiunti, che hanno reso più economici i sistemi elettrici, gli incentivi pubblici, gli stop alla circolazione delle auto più inquinanti e una sempre maggior preoccupazione per i cambiamenti climatici, hanno cambiato lo status quo.

Una crescita inaspettata

Nonostante alcuni operatori del risk management associassero la pandemia del Covid19 al rallentamento nel passaggio verso l’elettrico, affermando che: “L’attuale impatto del Coronavirus sul settore Automotive emerge un rallentamento di breve-medio termine nella transizione globale verso la mobilità elettrica, causato dallo shock esogeno che ha colpito il comparto con un contemporaneo crollo della domanda di mercato e della produzione industriale, c’è la necessità di uno slittamento degli attuali target di riduzione delle emissioni di CO2 per favorire il rilancio dell’industria automobilistica”, negli ultimi due anni, l’incremento della domanda di auto elettriche o ibride ha raggiunto livelli impensabili, considerando la sofferenza economica di tutti gli altri comparti industriali. Molti governi  hanno dato il via alla rinascita post Covid, con il “Go Electric” e a energie alternative – come il Solare – incoraggiando l’acquisto di mezzi elettrici (parliamo non solo di auto, ma anche di biciclette e monopattini) e la demolizione delle auto a combustibile più inquinanti. Anche gli Stati Uniti che hanno un legame con il petrolio molto stretto stanno iniziando quest’operazione di cambio generazionale. Molti politici spingono al cambiamento totale e repentino con l’operazione del Green New Deal, dove tutto sarebbe convertito a risorse di tipo rinnovabili e a zero emissioni CO2.

Elettrico vs combustibili fossili

Al di là delle prestazione e del piacere di guida un consumatore attento deve fare delle scelte economiche che si basano su vantaggi e  svantaggi di quanto acquistano.

Le auto a combustibili fossili – Vantaggi:

  • Le auto a benzina sono più economiche per quanto riguarda l’acquisto del veicolo.
  • Rete capillare di rifornimento sul territorio – ovunque si può fare benzina o altro combustibile.
  • La manutenzione. La maggior parte delle officine hanno un “know how” sulla riparazione di auto a combustibile ed è più facile trovare parti di seconda mano nella sostituzione che renderà la riparazione più economica.

Le auto a combustibili fossili – Svantaggi:

  • Costo del rifornimento per 100 km è di circa 16/18 euro per un’auto a benzina e di 11/12 euro per un’auto diesel .
  • Essendo auto a combustibili fossili, l’emissione di gas inquinanti è molto alta.
  • Limitazione della circolazione in città dovute alle norme sull’inquinamento e tassazione più alta per il pagamento del bollo auto.
  • Inquinamento acustico alto essendo un motore a scoppio.

Auto Elettriche – Vantaggi:

  • Emissione zero di gas inquinanti
  • Libera circolazione in città e nelle aree ZTL
  • Rifornimento più economico – si parla di circa 6/12 euro per 100 km a seconda di dove si effettua il rifornimento se a casa o alle colonnine.
  • Minore inquinamento acustico, infatti, i motori sono silenziosi.
  • Tassazione annua minore o nulla in alcuni paesi

Auto Elettriche – Svantaggi:

  • Costo di acquisto elevato (almeno fino a questo momento, nonostante gli incentivi) rispetto all’auto tradizionale.
  • Nonostante sia a zero emissioni, le batterie al Litio, di cui necessitano le auto elettriche, sono la parte più inquinante di quest’ultima.  Partendo da uno studio realizzato da una famosa azienda che svolge analisi e valutazione del mercato dei minerali – si riscontra che: “L’aumento della domanda di litio potrebbe far triplicare entro il 2025 le emissioni di CO2, e addirittura farle crescere di sei volte entro il 2030 considerando le procedure di estrazione, trasformazione, produzione, trasporto e fabbricazione. Più, naturalmente è da considerare i rifiuti altamente inquinanti che vengono prodotti dalla sua trasformazione”. Senza poi considerare una volta esaurita la sua vita produttiva, l’inquinamento che provocherebbe con il suo smaltimento.
  • La produzione elettrica non è totalmente da fonti energetiche rinnovabili ma si usano anche fonti energetiche a combustibili fossili. Per questo, al momento, possiamo solo considerare l’inquinamento minore, prodotto dall’uso della circolazione dell’auto elettrica ma non dalla produzione della stessa.
  • Percorribilità inferiore rispetto a un’auto tradizionale, facendo un pieno di circa 100/200 km. Inoltre,  per fare un pieno ci vogliono circa quaranta minuti alle colonnine veloci, mentre a casa dalle due alle sei ore. Perciò l’auto elettrica è considerata prettamente per un uso urbano e non da utilizzare per uso extra urbano su lunghe distanze.
  • Costo di manutenzione più alto. Considerando che le batterie hanno un ciclo  una vita di accumulazione di 8/10 anni, al termine di questo si deve sostituire tutto il comparto batteria che ha un costo elevato.

Tra i due litiganti

Le auto a combustione fossile portano agli Stati un introito da non sottovalutare, il prezzo di benzina e diesel, infatti, è composto dall’aggiunta di accise e IVA. L’aumento della diffusione delle auto elettriche farà venire meno questo gettito fiscale. E’ plausibile allora che i Governi, possano prendere in considerazione una tassazione energetica più alta, che andrebbe a gravare su tutti allo stesso modo e non solo con chi consuma di più i carburanti. Al momento, la soluzione più indicata, dove le aziende automobilistiche stanno investendo di più, sono le auto ibride, che uniscono la convenienza dell’elettrico per chi usa l’auto in città, con la funzionalità delle auto a combustibile su lunghi percorsi. Nei prossimi anni una soluzione diventerà oggettivamente più conveniente delle altre e solo allora avremo la conversione dell’intero parco macchine mondiale. Stay Tuned.

di Francesca De Blase

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