Resilienza!

 

E’ la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà” e, allo stato attuale, non possiamo avere altra “parola d’ordine” che questa. Il Covid19 non smette di portarsi via circa 100 persone al giorno, i venti di guerra soffiano (e di brutto) ad est, affrontiamo nuove povertà indotte da leggi inique e da un sistema economico ed energetico fallimentare. Se non corriamo seriamente ai ripari, l’inverno prossimo non sarà semplice, tra caro-carburanti, ripresa economica di cui si parla ma ancora non si vede e le minacce alla stabilità internazionale.
Per essere resilienti – tuttavia – è necessario capire come affrontare le difficoltà e per farlo, dobbiamo conoscerle, senza farci ingannare dalla propaganda che ci fa correre appresso a falsi problemi, senza alcuna possibilità di riconoscere quelli reali.
Non ci stiamo affatto riuscendo.
A Jenin è stata ammazzata Shireen Abu Akleh giornalista di Al Jazeera, senza indagini balistiche, senza investigazioni, è stato deciso che sia stata uccisa dai soldati israeliani.
C’è la guerra in Ucraina (con tutto il corollario di crimini collegati) ma non si sa chi sia veramente il “cattivo”, si sa chi è l’aggressore ma delle sue motivazioni – fondamentali se si vuole arrivare ad un cessate il fuoco – non trapela nulla. Chi dissente con il main stream delle notizie a senso unico, esprimendo un parere – anche piuttosto autorevole – quale quello del giornalista Tony Capuozzo, riceve (non solo sui social) insulti.
Ci stanno servendo – in maniera massiva – flussi di notizie orientate e verità preconfezionate che abbiamo il “dovere” di accettare, non farlo vuol dire essere automaticamente “cattivi”.
In nome di queste verità si ledono diritti. Si lede il diritto dei tennisti russi, non facendoli partecipare a Wimbledon solo perché russi. Se non ricorda le leggi razziali, poco ci manca.
Si negano diritti veri ai padri separati – che davvero sono resilienti – ma di questi cittadini, spesso sulla soglia della povertà, che non vedono i figli per mesi o anni e non se ne occupa nessuno. In molti si sono tuffati nelle “molestie”, nei confronti delle ragazze del posto, perpetrate dai partecipanti della manifestazione nazionale degli Alpini a Rimini. Per carità, qualcuno (che non si sa se davvero ex alpini o gente che ha solo comprato un cappello e magari in passato è stato obiettore di coscienza) ha alzato troppo il gomito, qualcuno è stato davvero poco elegante, qualcuno è stato – oggettivamente – un po’ un coglione ma di reati non se ne sono (fortunatamente) visti. Nel frattempo, qualche “benpensante” ha deciso di raccogliere firme per vietare le “adunate” degli alpini per due anni. Se può permettersi di farlo lo deve al sangue degli Alpini nelle guerre mondiali e al sudore degli Alpini durante i grandi disastri, quando costruiscono campi e salvano persone. Vieti pure le adunate ma poi chiami gli Avengers quando ha bisogno.
Abbiamo ucciso i fatti a cui gli preferiamo le sensazioni. La verità sta prendendo la forma della demagogia e si trasforma in propaganda.
Senza i fatti, rischiamo di non riuscire ad essere resilienti, proprio perché non andiamo a resistere a quello che ci danneggia veramente ma a quello che qualcuno ci sta imponendo come ciò che ci danneggia, anche se non è così.
Ed io, davvero, non sono un complottista…

di Leandro Abeille

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